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Barcellona 2013: Top & Flop degli azzurri
Si sono conclusi ieri, con cinque medaglie per l’Italia, i Mondiali 2013 di nuoto di Barcellona. Di seguito, Olimpiazzurra vi propone Top & Flop degli atleti azzurri nella rassegna iridata in terra catalana.
TOP:
Tania Cagnotto: due argenti, nel sincro da 3 metri e da 1 metro, per un’edizione mondiale da ricordare per la 28enne bolzanina. Le lacrime di Londra sono solo un triste ricordo, Tania è migliorata ancora di più nella gestione di gara e ha sfiorato addirittura l’oro nella distanza inferiore, perdendo per soli 10 centesimi dalla cinese He Zi. La strada verso Rio 2016, dunque, pare ben avviata. Menzione d’onore anche per Francesca Dallapè, fedele compagna di sincro dell’azzurra.
Martina Grimaldi: dopo una 5 ed una 10 km non brillanti, strepitosa la 25 della bolognese per l’unico oro italiano in quel di Barcellona. Dimostrazione che, a volte, prima di giudicare bisogna aspettare la fine di tutte le gare. E il futuro, per lei che ha solo 24 anni, è più roseo che mai.
Maria Marconi: promossa, sì. Perché nelle eliminatorie da 1 metro segue il passo delle cinesi, prima di fallire clamorosamente l’ultimo tuffo e dire addio alla finale, e sa rialzarsi alla grande da 3 metri. Va in finale, zitta zitta si mette in gioco per una medaglia ma sbaglia il doppio e mezzo indietro. Poi, però, nell’ultimo tuffo strabilia: chiude sesta, ma dimostra una forza di volontà fuori dal comune. E se si pensa alla situazione del 2012, è già un risultato splendido.
I piattaformisti: ottima la prova di Andrea Chiarabini, 18enne che vola in finale tra i big prima di farsi prendere dal timore reverenziale e terminare la propria gara al dodicesimo posto. Bene anche Maicol Verzotto e Francesco Dell’Uomo nel sincro, settimi in una finale folle vinta dai tedeschi Patrick Hausding e Sascha Klein e con i cinesi solo medaglia di bronzo.
Matteo Rivolta: farfalla volante, con un futuro più che brillante. Il milanese è settimo nei 100 delfino, ma dimostra di saper crescere e migliorarsi, ogni prestazione di più. Adesso manca solo l’arrivo, in cui si può togliere ancora qualche decimo. E poi ci si potrà divertire.
Federica Pellegrini: fallito l’esperimento dei 200 dorso (ma forse per un calo di energie visto l’anno con allenamenti ridotti), la veneta però non può che essere promossa per lo straordinario argento nei 200 stile libero, la “sua” specialità. Iscrizione a sorpresa la sera prima, batterie e semifinali superate senza problemi e, in finale, una rimonta da urlo quasi verso l’oro. Il nuoto azzurro, in un modo o nell’altro, ha sempre il volto della nativa di Mirano.
Silvia Di Pietro: nella mediocrità nel nuoto in corsia italiano, la 19enne romana sfiora la finale dei 50 farfalla contro le atlete più forti del pianeta ed è una delle migliori nella 4×100 stile libero che, pur arrendendosi in batteria, stabilisce il nuovo record italiano. In futuro può migliorare ancora.
Gregorio Paltrinieri: un 18enne medagliato raramente capita in Italia. Il talento di Carpi, però, è una lieta eccezione: sesto negli 800 stile libero, terzo nei 1500 alle spalle solo degli insuperabili Sun Yang e Cochrane. È arrivata l’attesa consacrazione, e se migliora nelle virate e nello spunto finale…
Linda Cerruti: la 20enne di Savona, talento cristallino del nuoto sincronizzato italiano, completa un mondiale positivo con piazzamenti importanti alle spalle delle big del pianeta.
FLOP:
Michele Benedetti: lo ha ammesso anche lui ai microfoni di Olimpiazzurra in questa intervista esclusiva: Barcellona 2013 dovrà essere dimenticata al più presto. Eliminato nei preliminari da 1 e 3 metri e mai in sintonia con i trampolini, il 29enne di Parma sa su cosa lavorare e vuole ripartire il prima possibile, per far rendere al meglio un talento fuori discussione.
Fabio Scozzoli: grande delusione il ranista italiano, campione iridato dei 50 e dei 100 metri in vasca corta e assoluto flop ai Mondiali nella distanza olimpionica. Quinto negli amati 100, a soli cinque centesimi dal podio a causa di un finale tutto fuorché perfetto, e out nelle batterie dei 50. È arrivato fuori condizione? Questo il grande quesito che i tecnici federali devono porsi.
Noemi Batki: male anche la piattaformista di origine ungherese, che dopo un Europeo negativo termina un 2013 da dimenticare con l’eliminazione al primo turno della gara da 10 metri. Fallito l’esperimento dell’inserimento della verticale per migliorare il programma, per il futuro bisognerà pensare ad altro.
Filippo Magnini: quinto nella staffetta 4×100 sl, ma fuori dalla finale della gara individuale. Il cambio di allenatore e di paese, per allenarsi con Philippe Lucas insieme all’ex fidanzata Federica Pellegrini, non ha sortito il giusto effetto al bi-campione del mondo del 2005 e 2007.
Valerio Cleri: l’età si fa sentire. Già non brillantissimo agli Assoluti di giugno, l’esperto azzurro crolla nelle acque del porto di Barcellona chiudendo 14esimo nella 10 km e 21esimo nella 25 km. Ma il cambio generazionale, dietro, tarda a giungere.
Gli azzurri dei 50 sl: Marco Orsi veniva da un ottimo tempo nella 4×100 sl, Dotto lì aveva deluso ma si era ripreso centrando la finale dei 100 individuali. I due, invece, sono letteralmente affondati nelle batterie dei 50, entrambi eliminati con tempi al di sotto delle proprie potenzialità. Come a Londra, dunque, velocisti bocciati.
francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris