Ciclismo

Ciclismo: azzurrini di talento tra gli under 23

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Il ricambio generazionale è la chiave per dare continuità ai successi in ogni sport. L’Italia, nel ciclismo maschile, ha sofferto più di un “buco” in tal senso: sono mancate alcune generazioni e, quando i veterani hanno smesso di correre, nessuno era in grado di raccoglierne la pesante eredità.

Passo dopo passo, talenti come Moser, Ulissi e Battaglin, tanto per citare i più famosi, stanno entrando in dimensioni sempre più importanti e hanno tutte le caratteristiche per rappresentare una nuova, auspicabilissima gold generation del pedale tricolore. Alle loro spalle, tuttavia, è già pronta un’altra ondata di corridori interessanti, che dovranno chiaramente confermarsi e crescere stagione dopo stagione, soprattutto nel delicato momento del salto tra i professionisti.

Chi ha già assaggiato il gruppone principale, seppur per pochi mesi, è stato Davide Martinelli. Bresciano classe 1993, figlio d’arte, quest’anno si è aggiudicato la Coppa I Maggio e il titolo nazionale a cronometro: è un corridore a tutto tondo, oltretutto con una certa predilezione per le prove contro il tempo, qualità che lo rende un unicuum a fronte della triste tradizione italiana in questa disciplina. Lo abbiamo conosciuto meglio in questa intervista.

Davide Villella, milanese di Magenta, ha invece vinto il Giro della Valle d’Aosta e ha ben figurato al Giro delle Valli Cuneesi, corse a tappe davvero molto selettive. Il ventiduenne è in forza al team Colpack, una squadra che ha una lunghissima tradizione nel dilettantismo, ma ha già un contratto firmato con la Cannondale e dunque è pronto a fare il grande salto.

L’altro bresciano Nicola Ruffoni ha vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo, dopo essersi imposto in altre sei corse di categoria: compirà 23 anni a dicembre ed è senza dubbio uno degli sprinter più interessanti in prospettiva futura, al pari del cuneese Niccolò Bonifazio, che però è di tre anni più giovane e sembra prossima ad accasarsi alla Lampre-Merida (Ruffoni, invece, sta iniziando uno stage alla Bardiani-CSF).

Tutti questi ragazzi, come Simion, Formolo, Zordan, Zilioli e gli altri giovani talenti del nostro ciclismo, saranno presto o tardi chiamati a confermare le loro doti anche nel professionismo. Lì è un altro mondo, ma loro ne sono perfettamente consapevoli: il tempo, comunque,  è dalla loro parte.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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