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Hellas Verona, tris di giovani con grandi prospettive

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Sì, i gol li ha fatti Luca Toni, uno dei veterani della serie A. Eppure, nell’Hellas Verona sorpresa della prima giornata di campionato grazie al successo per 2-1 sul Milan, c’è una serie di giovani molto interessanti in prospettiva futura.

Partiamo da un prodotto del vivaio gialloblu: Jorge Luiz Frello, più semplicemente Jorginho. Brasiliano di nascita e italiano a tutti gli effetti, questo ragazzo ha una duttilità tattica veramente molto significativa per un (neanche) ventiduenne; è infatti in grado di ricoprire ogni ruolo del centrocampo, sia in mezzo, sia sulle fasce. Fisicamente non è certo un carro armato, ma la tecnica e la visione di gioco lo caratterizzano sin dalle categorie giovanili; nel match con il Milan-che nei mesi scorsi sembrava intenzionato ad acquistarlo-ha inoltre messo in luce una personalità davvero invidiabile, dimostrando di non soffrire assolutamente la tensione per il debutto nella massima serie. Avendo optato per la nazionale italiana, in futuro potrebbe entrare nel giro di Prandelli, come valida alternativa del già tecnicissimo centrocampo azzurro.

Nella retroguardia di Mandorlini, ha impressionato Michelangelo Albertazzi. Negli anni scorsi si parlava di lui come una delle più grandi promesse italiane in assoluto, e il curriculum nelle varie selezioni giovanili, dall’under 16 all’under 20, lo testimonia. Il Milan lo acquista appena diciassettenne dal Bologna, squadra della sua città; tuttavia, in quattro anni tra i rossoneri non andò oltre la formazione Primavera. Il grande talento sembra essersi smarrito, zero presenze nell’avventura al Getafe dall’estate all’inverno 2011; la svolta, però, inizia ad arrivare a Varese, dove approda nel gennaio 2012. Con la maglia biancorossa centra infatti l’agognato e più volte rinviato debutto tra i professionisti, disputando due partite sul finale di quella stagione di serie B; mister Maran, però, lo reinventa terzino sinistro, dopo anni da centrale, e proprio in quel ruolo si conferma l’anno scorso a Verona, giocando una dozzina di partite, prima dell’esordio in serie A di sabato. Esordio nel quale ha saputo tenere a bada l’attacco rossonero, uno dei più forti d’Europa, non disdegnando qualche spinta offensiva: forse il ragazzo, che ora ha 22 anni, ha solo bisogno di continuità. Difficile, alla luce di quella perfomance, che il Verona lo rispedisca in serie B ad accumulare ulteriore esperienza; Albertazzi sembra finalmente pronto per la serie A , dopo lunghi anni di attesa.

Non ha invece giocato sabato, ma va assolutamente tenuto in considerazione in ottica futura, un altro difensore, ovvero Matteo Bianchetti. Comasco classe 1993, si è distinto nella Primavera interista di Andrea Stramaccioni e in quella varesina di Devis Mangia, guadagnandosi la fiducia dei selezionatori delle nazionali giovanili; ai recenti Europei under 21, guidato in panchina proprio dal tecnico lombardo, ha comandato con autorità la difesa degli azzurrini, sino allo sfortunato epilogo della finale. Non male per un ragazzo che vanta appena 8 presenze tra i professionisti, collezionate l’anno scorso in serie B con il Verona: possiamo solo augurarci che non debba inseguire altre strade, come i compagni di under Giulio Donati e Luca Caldirola, costretti ad emigrare in Bundesliga per trovare spazio. Non a caso, ora sono titolari rispettivamente di Bayer Leverkusen e Werder Brema, non proprio gli ultimi club del massimo campionato tedesco.

 

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foto tratta da fantamania.blogosfere.it

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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