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Il Cio censura le proteste contro la legge anti-gay a Sochi 2014

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Non si ferma più lo strascico di polemiche sulla legge anti-gay imposta dal governo russo. Dopo le dichiarazioni della zarina Isinbayeva (cliccare qui per rileggere le sue parole) e il bacio lesbo tra le due atlete russe sul podio della 4×400 (ecco qui immagini e reazioni), tocca a Jacques Rogge intervenire sulla questione.

Il presidente del Cio, in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Tagesspiegel, si è schierato contro il gesto delle atlete russe, dichiarando che alle prossime Olimpiadi di Sochi nessun atleta potrà manifestare alcune protesta contro la legge imposta dal governo russo. ” Questa- spiega Rogge- non deve essere vista come una sanzione, ma come un mezzo per proteggere gli atleti dalle pressioni sull’uso strumentale dei Giochi”

L’intervista prosegue e Rogge dichiara che ha avuto numerose rassicurazioni dagli organi governativi russi che non ci saranno interferenze e che la legge anti-gay non toccherà assolutamente le Olimpiadi. Quindi non ci dovrebbero essere casi di censura come quello della saltatrice svedese Emma Green costretta a cambiare il suo smalto delle unghie (clicca qui per maggiori informazioni sull’accaduto)

Il presidente del Cio prosegue nella sua intervista: “Siamo consapevoli del fatto che lo sport è un diritto umano e deve essere accessibile a tutti, indipendentemente dall’etnia, dal sesso e dall’orientamento sessuale. Come organizzazione sportiva continuiamo a lavorare per garantire che i Giochi si svolgano senza discriminazioni contro atleti, dirigenti, spettatori e media.”

 

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

 

 

 

 

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