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Italbasket, senza i big serve spirito operaio e di sacrificio

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Sarà un’Italia monca quella che si presenterà agli Europei in Slovenia: le assenze di Bargnani e Gallinari avranno sicuramente il loro peso, ma per gli azzurri sarà meglio non pensare a chi alla manifestazione continentale non ci sarà.

Troppo ghiotta l’occasione di ritornare nel giro che conta: c’è da riscattare la bruciante eliminazione del 2011 ed un cammino interrotto dopo lo splendido argento olimpico di Atene 2004 dove si è raggiunto il picco più alto del movimento cestistico italiano nel mondo.

Eppure quella di Recalcati era una nazionale senza stelle e con nessun giocatore in Nba: adesso ce ne sono addirittura 4 considerando anche il neo rookie Datome, ma manca forse quello spirito operaio e di sacrificio che tanto bene ha fatto all’Italia in passato.

Emblematico l’Europeo del 2003, che garantì la qualificazione olimpica con il terzo posto finale strappato con le unghie e con i denti alla Francia di una sola lunghezza: dal 4 settembre, giorno della prima palla a due con la Russia, servirà un’Italia tutta cuore e polmoni con Simone Pianigiani abile direttore d’orchestra, chiamato anch’egli ad eseguire una sinfonia vincente.

Mancherà qualcosa fisicamente (in particolare sotto le plance) ma questa Italia non ha più scuse ed ha l’obiettivo di qualificarsi ai Mondiali del prossimo anno, manifestazione dalla quale siamo assenti da ben 8 anni…

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