Nuoto
Nuoto: Barcellona conferma la gerarchia di Londra 2012
Dai Mondiali di Barcellona 2013 sono arrivate tante conferme e i valori visti in occasione dei Giochi Olimpici di Londra sono rimasti più o meno inalterati. Questo è quanto si evince dall’analisi del medagliere, tenendo conto solamente del nuoto tra le corsie. I primi tre Paesi sono infatti sempre gli stessi: Stati Uniti, Cina e Francia.
Gli Stati Uniti sono oramai la potenza incontrastata del nuoto mondiale, soprattutto visto il calo dell’Australia negli ultimi anni. Guidati da grandi stelle come Missy Franklin, Katie Ledecky e Ryan Lochte, la compagine a stelle e strisce ha collezionato 29 medaglie di cui 13 ori, in leggero calo rispetto a Londra, quando i primo posti furono 16. Una flessione dovuta soprattutto al ritiro di Michael Phelps, ma che non mette in dubbio il primato statunitense nel nuoto mondiale.
Il secondo posto, ma con un distacco ragguardevole, è occupato dalla Cina di Sun Yang, vincitore di tre dei cinque ori cinesi a Barcellona. Cinque proprio come a Londra, dove l’unica differenza fu la conquista di un bronzo in più.
La Francia fa ormai parte integrante delle grandi potenze del nuoto: anche con una Camille Muffat non al massimo della forma e con un Florent Manaudou che ha fallito la finale, i Bleus hanno ottenuto uno score record di 4 ori, come mai era accaduto nella storia dei Mondiali di nuoto. Anche a Londra gli ori erano stati quattro, ma in quel caso le medaglie totali furono 7, contro le nove di Barcellona. A dimostrazione dell’importanza del movimento del nuoto francese, poi, ci sono le vittorie nelle due staffette 4×100 stile libero e 4×100 mista.
I Mondiali 2013 hanno segnato anche una ripresa da parte dell’Australia, lontana dai fasti di Ian Thorpe e Grant Hackett, ma comunque capace di vincere tre titoli e tredici medaglie complessive. Un progresso importante rispetto a Londra, quando solo la 4×100 femminile riuscì a salire sul gradino più alto del podio.
Con le sue cinque medaglie, di cui due d’oro, il Brasile di César Cielo dimostra che sta preparando al meglio i Giochi di casa, anche se non è detto che tutti i componenti della generazione attuale arriveranno a Rio 2016.
Rispetto a Londra 2012, riappaiono nel medagliere due nobili decadute, l’Italia e la Germania. Un tempo nazioni top del nuoto europeo, devono ormai accontentarsi di qualche piazzamento sul podio e di restare fuori dalle migliori 15 nazioni del medagliere.
La Spagna, padrona di casa, ha fatto il possibile, raddoppiando il proprio bottino di medaglie rispetto a Londra: quattro contro le due del contesto olimpico. Un buon risultato per una nazione che pur non avendo un movimento importante come altre, è riuscita a trovare due nuotatrici di spicco come Mireia Belmonte García e Melanie Costa Schmid.
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com