Rubriche
Omosessualità nello sport, un argomento ricorrente e dibattuto
Il bacio tra le staffettiste russe Kseniya Ryzhova e Tatyana Firova in occasione dei Mondiali di atletica di Mosca ha rilanciato il tema dell’omosessualità nello sport, nonostante le smentite arrivate successivamente sul significato del gesto delle due quattrocentiste. Ancora oggi, infatti, la presenza di omosessuali nello sport resta un tabù, soprattutto nel calcio in versione maschile, dove il grande numero di praticanti lascia facilmente immaginare come siano numerosi i gay presenti in questo mondo: ma, stando alle apparenze, i calciatori sarebbero tutti felicemente etero.
Al giorno d’oggi, la situazione sembra più facile per le donne che per gli uomini: sono infatti molte le sportive che fanno coming out senza avere troppi problemi di accettazione nel proprio ambiente professionale. Tra le più importanti possiamo ricordare la fondista norvegese Vibeke Skofterud, la saltatrice in alto svedese Kajsa Bergqvist (foto in alto), le due cicliste tedesche Judith Arndt e Ina-Yoko Teutenberg, la sciatrice svedese Anja Paerson, la pattinatrice olandese Ireen Wüst, la calciatrice statunitense Megan Rapinoe e l’allenatrice svedese, sempre di calcio, Pia Sundhage.
Ma è nel tennis dove le giocatrici omosessuali sono state numerose ed anche di grande successo: la statunitense Billi Jean King, la grande Martina Navratilova (ceca poi naturalizzata statunitense) e la francese Amélie Mauresmo vantano un palmarès di tutto rispetto e tutte e tre hanno raggiunto la vetta del ranking mondiale. A loro si può aggiungere anche la statunitense Lisa Raymond, ex n.1 mondiale nel doppio.
Più complessa è la situazione nello sport maschile, dove molti coming out avvengono solo dopo il ritiro dell’attività agonistica, e difficilmente riguardano atleti di riferimento. Tra i più importanti ricordiamo i tuffatori Greg Louganis (statunitense) e Matthew Mitcham (australiano), entrambi divenuti campioni olimpici, il pattinatore statunitense Johnny Weir ed il giocatore di rugby gallese Gareth Thomas.
Da notare è anche il fatto che uno dei Paesi in cui l’argomento resta un grande tabù è l’Italia, dove non ci sono casi di grandi sportivi che abbiano fatto coming out e dove difficilmente si parla in modo serio dell’argomento, ma si preferisce tutt’ora stigmatizzare e rasentare il ridicolo come nel caso delle tristemente note dichiarazioni di Antonio Cassano durante gli Europei di calcio 2012. Le nazionalità degli sportivi sopra citati, del resto, sono anche rappresentative di quei Paesi che hanno già fatto molti passi avanti nel riconoscimento dei diritti civili degli omosessuali, ma anche e soprattutto nell’accettazione sociale di orientamenti sessuali diversi da quello etero, una situazione che si riflette di conseguenza nello sport.
ISCRIVITI E COMMENTA SUL NOSTRO GRUPPO FACEBOOK
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com