Oltre Cinquecerchi
PGA Championship: Furyk e Scott aprono le danze, indietro gli italiani
Sono Jim Furyk e Adam Scott a guidare il PGA Championship 2013, quarto e ultimo Major dell’anno, alla fine del primo round. Su un Oak Hill Country Club (Par 70) decisamente meno spinoso di quanto previsto alla vigilia, soprattutto sui green, lo statunitense e l’australiano hanno girato in 65 (-5), ambedue con sei birdie ed un solo bogey. Furyk ha distribuito i suoi birdie lungo tutto il percorso di Rochester (New York), mentre il vincitore del Masters si è letteralmente scatenato nelle prime 9, con addirittura cinque birdie consecutivi.
A far coppia al terzo posto con 66 (-4) una sorpresa ed un volto noto, nei nomi del canadese David Hearn e dell’inglese Lee Westwood, spesso tra le prime posizioni nei Major ma mai in grado di piazzare la zampata vincente per ora. 67 (-3) per il sestetto al quinto posto, composto dagli statunitensi Matt Kuchar, Robert Garrigus e Scott Piercy, dagli australiani Jason Day e Marcus Fraser e dall’inglese Paul Casey. In 11esima posizione uno dei golfisti più in forma del momento, lo svedese Henrik Stenson (68, -2), insieme all’inglese Justin Rose e agli statunitensi Jason Dufner e Steve Stricker. Lancia segnali di risveglio il difensore del titolo, Rory McIlroy, 22° con 69 (-1) ma con un piglio ben diverso da quello mostrato nel resto della stagione.
Illude Tiger Woods, solo 50° con 71 (+1) a ben sei colpi dalla vetta. Il n°1 al mondo partiva bene con due birdie nella prima metà di percorso, per poi calare con tanti e troppi par, un bogey e un doppio bogey alla 18 davvero difficile da mandar giù. Anche Phil Mickleson si attesta solamente sul +1, forse ancora scarico mentalmente dopo la conquista dell’Open Championship.
Matteo Manassero veste i panni di Dr. Jekyll & Mr. Hyde per questa prima giornata dai due volti, conclusa al 74° posto con un 72 (+2). Il veronese, dopo tre bogey e due birdie nelle prime 9, sembrava aver cambiato definitivamente passo, con tre birdie che lo proiettavano in 12ma posizione; poi lo stop causa pioggia prolungatosi per oltre un’ora, quantomai inopportuno e dannoso per Matteo, che perdeva quattro colpi in tre buche e scivolava lontanissimo dalle zone di vertice.
Stesso punteggio per Francesco Molinari, più regolare ma con un unico picco negativo, il triplo bogey della 15, arrivato peraltro dopo due birdie consecutivi. I due colpi persi successivamente sembravano trascinarlo verso il baratro, in cui Chicco riusciva a non sprofondare con un altro fondamentale birdie.
Per entrambi si prospetta una seconda giornata intensa, probabilmente tutta da vivere sulla linea del taglio (accedono i primi 70 e pari merito) e con il fiato sospeso.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com