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Rugby, la linea verde del Benetton Treviso

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Non c’è solo l’inevitabile influenza della crisi economica tra le cause dell’immobilismo del Benetton Treviso sul mercato in entrata. No, perché la presenza di svariate promesse con un roseo futuro davanti hanno indotto società e staff tecnico a puntare forte anche su una linea verde di grandi prospettive, potenzialmente la Nazionale dei prossimi lustri. E non ingannino le cessioni di Tommaso Iannone e Tommaso Benvenuti, due classe ’90 dagli ampi margini di crescita; privarsene è risultato doloroso per tutti nell’ambiente trevigiano, ma appariva necessario per il percorso di entrambi. In pratica, due eccezioni ad una regola ben consolidata oramai: meno investimenti ‘stranieri’, più attenzione ai talenti della casa.

E nella stagione che si appresta ad iniziare, gente come Giovanni Maistri e Marco Fuser potrebbero ritagliarsi uno spazio sempre più importante, in particolare il tallonatore romano classe ’92, possibile erede di Ghiraldini. Per Fuser (classe ’91), invece, gli spiragli in seconda linea sono minori, ma tra i numerosi impegni della Nazionale il suo nome può venir fuori anche con buona regolarità. Soltanto due gli avanti Under 23, forse pochi per un reparto in cui tra qualche anno potrebbe iniziare un’importante ricambio generazionale. Al contrario, tra i trequarti si respira aria di forte rinnovamento, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativamente. Non è utopistico pensare, tra qualche anno ma anche a breve termine, ad un James Ambrosini che possa mandare in meta uno tra Luca Morisi, Andrea Pratichetti, Angelo Esposito o Michele Campagnaro. Partiamo proprio dall’italo-australiano classe ’91, destinato, secondo molti, alla maglia n°10 della Nazionale azzurra. Previsioni tutt’altro che azzardate, perché le qualità dell’ex baby Wallabie sono fuori discussione: ottimo senso tattico e capacità di organizzare la fase offensiva, buona propensione all’attacco della linea difensiva avversaria e l’impressione che con l’ovale in mano abbia quasi sempre le idee chiare. L’unico (grosso) neo è la piazzola, con cui litiga spesso e volentieri, ma, siamo certi, con un repertorio del genere entrerà presto nei radar di Brunel. Vi è già entrato definitivamente Morisi, uno dei migliori nella tournée sudafricana e costantemente in ascesa nelle gerarchie di Franco Smith, che punterà forte sulla classe e sulla tecnica del milanese. Ha già 25 anni il minore dei fratelli Pratichetti, ma la sua carriera potrebbe svoltare proprio quest’anno, alla luce dei sensibili miglioramenti intravisti negli ultimi tempi; ala o centro, per il romano, non fa differenza, essendo utile e funzionale in qualunque ruolo al centro del campo. Le stelle più brillanti, però, in futuro potrebbero essere altre. I veri fiori all’occhiello del settore giovanile, le gemme preziose da svezzare e far crescere con cura rispondono ai nomi di Campagnaro ed Esposito, classe ’93 già leader della Nazionale Under 20 e prossimi a conquistare un posto tra le grazie di coach Smith. Il primo riveste prevalentemente il ruolo di centro, interpretato con un’aggressività fuori dal comune, a cui accompagna delle eccellenti skills, che gli sono valse già il titolo di man of the match nell’ultima gara interna della scorsa stagione, contro Connacht. Se non si tratta di un predestinato, poco ci manca. Esplosività e velocità, invece, sono le caratteristiche di Esposito, ala – o estremo – di grande corsa. Anche per il campano è già arrivato il debutto in prima squadra, il primo passo di un’ascesa che, per lui come per gli altri Leoni rampanti, è solo all’inizio.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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