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Scherma, Mondiali Budapest 2013: essere mamme fa bene

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Dopo due giorni di mondiali di scherma a Budapest, abbiamo capito due cose. Primo: la maternità fa bene all’agonismo. Secondo, gli italiani (specialmente quelli che tirano di spada) hanno un grosso problema con la gestione dei vantaggi.

La prova della prima affermazione è arrivata da Valentina Vezzali e Mara Navarria. Ok, nessuna delle due è andata a medaglia, ma ci è passata molto vicina. Valentina ha perso ai quarti con Arianna Errigo, che poi sarebbe stata oro nel fioretto, Mara Navarria si è arresa, dopo una gara strepitosa, alla Sivkova, argento alla fine dei giochi. Il tutto rispettivamente 83 giorni e quattro mesi dopo il parto. Davvero niente male.

La veridicità della seconda tesi è stata confermata da ben tre assalti delle prove di spada maschile e femminile. A cadere in sfide che li vedevano condurre sono stati Paolo Pizzo, Matteo Tagliariol e Bianca Del Carretto. Dal 13-11 il primo, dal 14-12 gli altri due. Tutti e tre sconfitti 15-14, per una sola stoccata, Tagliariol e la Del Carretto alla priorità. Cosa è successo nella testa degli azzurri? Difficile capirlo. Tagliariol non è riuscito a spiegarselo, ci ha provato a lungo, e alla fine ha concluso che è stata solo sfortuna, perché quelle ultime stoccate le aveva tirate bene. Pizzo, invece, ha spiegato che ha cercato di chiudere in attacco il match dopo aver perso a Londra da Limardo nel tentativo di gestire in difesa il vantaggio. Bianca Del Carretto, contro la Sun, aveva rimontato uno svantaggio pesante, era andata nettamente avanti, poi si è smarrita negli ultimi secondi.

Sfortuna o incapacità di gestire il vantaggio, il risultato è sempre lo stesso: un sapore amarissimo in bocca che fa tanto male. Perché stiamo parlando di grandissimi campioni, di due ragazzi e una ragazza che avevano ambizioni e potenzialità da podio, e che invece sono rimasti troppo lontani dalle medaglie. È un discorso che è capitato di fare troppo spesso per la spada, ma è veramente difficile darsi una spiegazione. Di chi sono le colpe o le responsabilità? Perché i risultati non corrispondono alle aspettative e al talento dei nostri? Perché è vero che parliamo di un’arma veramente perfida, che non perdona il minimo errore, che è capace di regalare momenti di gloria all’ultimo dei carneadi alla Piasecki (argento olimpico a Londra e quasi sempre fuori nei primi turni in Coppa del Mondo e anche ai Mondiali), ma gente come Limardo Gascon e Nikolai Novosjolov sta facendo della regolarità la sua arma in più.

E se sull’estone non c’erano dubbi, il venezuelano aveva più di qualche scettico da smentire. In tanti pensavano che il suo oro olimpico di Londra fosse un exploit isolato, ma lui ha messo tutti a tacere prendendosi un argento mondiali, un bronzo panamericano e la Coppa del Mondo. Occorre fare ammenda, dunque, e chiedere scusa a quello spadista che esulta come un calciatore. Piaccia o meno il suo modo di fare, è un campione, ormai è impossibile negarlo.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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