Scherma
Scherma, Mondiali Budapest 2013. Tagliariol: «Mi è mancata la fortuna»
«Quella poca fortuna che speravo di avere all’inizio delle gare non l’ho avuta». Esordisce così Matteo Tagliariol dopo la sua eliminazione nei 16esimi di finale dei Mondiali di scherma di Budapest 2013 a opera del coreano Song.
Non ha niente da rimproverarsi lo spadista azzurro: «Ho tirato bene, se non sono stato perfetto poco ci è mancato. Ci sono state due o tre imprecisioni legate allo stato del mio dito, ma poi mi ero registrato. Il dito non mi fa male, ma non lo sento. Sono stato molto bravo a tirare a questo livello con questo handicap. Forse è l’unica cosa che mi manca per la perfezione». Ancora il dito, che lo perseguita ormai da un anno e mezzo, che gli è costato le Olimpiadi di Londra e l’ha tartassato per tutta la stagione. Quello stesso dito a cui si opererà a settembre: «Il decorso è di due mesi, devono ricomporre la lussazione. Così tiro con quattro dita, perché sulle prese di ferro l’indice mi cede e mi scappa la punta. Voglio ricominciare a gennaio da Doha e prendermi tutto quello che mi sono perso quest’anno».
Un problema che ha cercato di affrontare in vari modi: «Ho provato diverse impugnature, ho lavorato anche con la francese. Ci ho tirato anche a Zagabria, ai gironi e al primo turno di diretta. Qui ce l’avevo a fondo pedana, ma non era l’impugnatura giusta contro Song. Ci avevo tirato in ritiro e sapevo che lui, francese contro francese, era più forte di me». Difficile spiegarsi la sconfitta: «Penso di essere stato sfortunato, sul 14-12 ho tirato come dovevo tirare, non ho sbagliato. Ho tirato dentro quando dovevo farlo, e colpi che prima erano miei o doppi, sono diventati suoi nel momento decisivo».
La sensazione è quella di aver perso una grande occasione: «Mi ero messo Song come scoglio, poi avevo un canale difficile ma abbordabile. Con Novosjolov ho sempre vinto, con Alexanin pure. Credevo di poter tornare da qui con due medaglie, una e già andata, ora vediamo domenica con la squadra». Una prova in cui è pronto a dare il suo contributo: «Tirerò come ho tirato l’individuale. Credo che partirò dalla panchina, ma sono pronto ad aiutare i miei compagni quando Cuomo lo riterrà opportuno».
gabriele.lippi@olimpiazzurra.com
Twitter: GabrieleLippi1
Foto di Augusto Bizzi