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Scherma, unica sicurezza nell’incerto agosto azzurro

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Un Mondiale di nuoto così così, con una grande Tania Cagnotto e aggrappati agli acuti di Federica Pellegrini, uno di atletica che deve ancora arrivare, ma da cui l’Italia si aspetta ben poco in termini di medaglie. Fortuna che in mezzo c’è la scherma.

La delegazione azzurra conta di tornare da Budapest con il solito ottimo bottino. D’altra parte in pedana ci saranno tutti i migliori, compresa quella Valentina Vezzali che di titoli mondiali ne ha già infilati sei. Su di lei pesa l’incognita della seconda maternità, ma a incoraggiare è il precedente di Lipsia 2005: oro tre mesi dopo la nascita di Pietro. Che poi il fioretto femminile sta benissimo comunque. Tra Elisa Di Francisca e Arianna Errigo è finalmente esploso il talento di Carolina Erba, e la stagione è stata dominata anche senza la Vezzali.

Incognite e certezze anche nella sciabola, dove il punto di domanda più grande riguarda le condizioni di Aldo Montano. Diego Occhiuzzi ha garantito per lui: «Spero di non incontrarlo perché negli ultimi allenamenti ha dimostrato di star bene». Non che Aldo muoia dalla voglia di incontrare Diego, numero 1 del ranking mondiale, già suo giustiziere a Londra, ma il livornese è uno che è già stato capace di tirare e vincere con muscoli strappati e caviglie malandate. Un po’ come ha fatto a Zagabria la sua concittadina Irene Vecchi: versamento agli addominali e bronzo europeo. In questa stagione la Vecchi sembra aver compiuto il definitivo salto di qualità, e a Budapest vuole confermarsi dove merita di stare: sul podio con le migliori al mondo. Lì dove hanno ambizione di arrivare anche Luigi Samele e il giovanissimo Enrico Berrè tra gli uomini, e Ilaria Bianco tra le donne. Una batteria niente male per la sciabola azzurra.

Il fioretto maschile punta ancora sui soliti quattro moschettieri, affidandosi alla classe e all’esperienza di Andrea Baldini e Andrea Cassarà (acciaccato all’Europeo di Zagabria e con il titolo di Catania 2011 da difendere), alla freschezza di Giorgio Avola, all’esuberanza atletica di Valerio Aspromonte. Insieme da oro, presi uno per uno, tutti da podio individuale. Così come tanto ci si aspetta dalla spada. I ragazzi devono passare tutti dalle qualificazioni, ma hanno un Paolo Pizzo che non ne vuole sapere di cedere il titolo conquistato due anni fa nella sua Catania, un Matteo Tagliariol che in stagione è già tornato a vincere, un Enrico Garozzo in costante crescita e il solito solidissimo Diego Confalonieri. A Zagabria, all’Europeo, non è andata bene, a Budapest vogliono vincere. Le ragazze, invece, hanno ritrovato fiducia proprio dalla Croazia, grazie all’argento di Francesca Quondamcarlo e al podio sfiorato a squadre. Fiamingo, Del Carretto e la neo mamma  Navarria completano un quartetto da medaglia. Il bilancio si farà alla fine, ma è lecito aspettarsi qualcosa di speciale.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

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