Ciclismo
Senato francese, doping: i dilettanti peggio dei professionisti
Se le 237 pagine del rapporto della Commissioni antidoping del Senato francese si soffermano soprattutto sullo sport professionistico di alto livello, non va comunque trascurata la forte presenza di pratiche illecite nel mondo del dilettantismo. I controlli tra i dilettanti, infatti, sono molto meno frequenti ed in alcuni casi sono del tutto assenti, ed allo stesso tempo gli atleti non sono seguiti da staff medici specializzati. Molti dilettanti, quindi, ricorrono autonomamente a pratiche dopanti e riescono facilmente a farla franca.
A ricordarlo è stato il direttore del dipartimento dei controlli dell’AFLD (Agence Française pour la Lutte au Dopage), Jean-Pierre Verdy: “Quello che succede tra i dilettanti è molto grave. I prodotti utilizzati sono gli stessi dei professionisti, ma vengono assunti in maniera casuale ed in quantità impressionante: abbiamo visto un padre somministrare al proprio figlio due o te volte la dose di EPO alla quale fanno ricorso i professionisti. Quando andiamo sul luogo delle competizioni, vediamo i genitori riempire le borracce, rompere delle fiale e utilizzare della polvere”.
Il rapporto ricorda che secondo un’inchiesta una quantità tra il 3 ed il 5% degli sportivi dilettanti ha ammesso di aver utilizzato sostanze dopanti nei sei mesi precedenti il questionario. Questi dati allarmanti fanno capire come la lotta contro il doping non debba concentrarsi solamente sui professionisti, ma che per eliminare questo genere di cultura bisogna iniziare ad agire nel mondo dilettantistico e presso i giovanissimi.
IL RAPPORTO DELLA COMMISSIONE ANTIDOPING DEL SENATO FRANCESE
Prima parte: i dopati del Tour ’98
Seconda parte: 60 proposte contro il doping
Terza parte: più controlli per gli sport di squadra
Quarta parte: i dopati sono quattro volte di più dei positivi
Quinta parte: nessuno sport è esente dal doping
Sesta parte: doping anche nel golf!
Settima parte: le pratiche dopanti della Juventus
Ottava parte: la classifica degli sport più dopati
Nona parte: i controlli “a sorpresa” non sono a sorpresa
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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com
Luca46
30 Agosto 2013 at 16:33
Mi vien da ridere quando si parla di 7-8% di dopati. Io resto della mia idea che il 90% fa uso di doping. In qualsiasi sport, chi ha bisogno di forza, chi di velocità, chi di concentrazione, chi di riflessi, chi di calma. Ognuno ha le sue cose da prendere ci sono dei controlli che bisogna superare e ognuno cerca di stare nei limiti. Se tra 10 rifaranno i test troveranno positivi gli sportivi di oggi. Sentendo anche ex-atleti l’unica cosa che è cambiata da 40-30 anni a sta parte è che mentre prima c’era una buona dose di sperimentazione adesso da ogni pratica si hanno delle aspettative ben precise circa i vantaggi e gli svantaggi (mentre una volta tante cose non si sapevano). E’ logico oltretutto pensare che come accade per qualsiasi evento nell’universo chi fa parte di un sistema tende ad adattarsi a quel sistema. Trovo vergognoso pubblicare nomi di persone (Pantani in primis che è morto e non puo’ difendersi) quando alla fine l’analisi ha dimostrato che sono stati beccati tutti, in pratica tutti gareggiavano praticamente alla pari. Pantani è e resta un formidabile campione, purtroppo anche lui ha dovuto far parte di un sistema che giusto o sbagliato funzionava così dall’eternità dei tempi e probabilmente si è dovuto adeguare. Alla stessa stregua fa ridere la campagna mediatica di Zeman che parlava di doping e aveva le squadre che correvano piu’ di tutti, come dire da che pulpito viene la predica. Io non me la sento di puntare il dito contro gente che lavora ogni sacrosanto giorno per migliorare di un centesimo di secondo. E poi chi ci dice che i controlli sono uguali per tutti? Che non faccia piu’ danni l’antidoping che il doping?
Tutti parlano di doping e tutti puntano il dito però poi si pretendono medie sempre piu’ alte, gioco piu’ veloce, tiri piu’ precisi, ecc…
Io sarei per uno sport senza doping ma se fossi stato uno sportivo di valore con la possibilità di vincere e avessi dovuto fare la scelta o fuori o dentro a certe regole cosa avrei fatto? A volte passione, avaria o divismo aiutano a scegliere. Forse anche nel mio caso. La cosa peggiore è che spesso scelgono i padri ed uno ad un certo punto è già abituato a certe dinamiche, diventano la normalità.
Io la penso così, magari sarò anche distante un oceano dalla verità …