Ciclismo
Vuelta 2013: le pagelle della prima tappa
Come per il Giro d’Italia e il Tour de France, Olimpiazzurra vi proporrà ogni giorno le pagelle dei protagonisti della Vuelta a España 2013. Iniziamo con la cronosquadre che ha aperto la corsa iberica.
Astana, voto 10: semplicemente perfetta. Vince una prova teoricamente poco adatta data la grande quantità di scalatori presenti nelle sua fila. Riesce a vincere e a regalare la Maglia Rossa a Janez Brajkovic, ma ancora più importante permette a Vincenzo Nibali di partire con un buon margine di vantaggio su tutti gli avversari diretti per la vittoria finale.
Radioshack – Leopard, voto 8: viene quasi beffata dall’Astana quando ormai sembrava tutto fatto dopo aver scavalcato l’OmegaPharma – QuickStep, ma alla fine si deve accontentare della seconda posizione. Dimostra di essere in forma un tiratissimo Fabian Cancellara, vera e propria locomotiva del team.
OmegaPharma – QuickStep, voto 6.5: dopo il successo sfiorato al Tour, la squadra di Tony Martin perde anche alla Vuelta, ma rimane comunque la squadra favorita per il Mondiale. Una buona prova, ma da loro ci si aspetta sempre la prima posizione.
Team Sky, voto 7: appena giù dal podio con 22” di distacco dall’Astana. Buon punto di partenza per la Vuelta di Sergio Henao, che dovrebbe essere il capitano per la generale.
Movistar Team, voto 6.5: Valverde è a 30” da Nibali e considerando la splendida prova dell’Astana può ritenersi soddisfatto per il buon lavoro del team.
Lampre – Merida, voto 5.5: priva di specialisti e mai incisiva in queste prove, la migliore delle due squadre italiane porta a termine una prestazione conciliabile con le aspettative.
Katusha Team, voto 5: non tanto per il risultato, ma per la brutta organizzazione dei nove componenti della squadra. Rimangono presto in 5 e la dodicesima piazza è un mezzo miracolo. Non il modo perfetto per aprire un grande giro quando lo si vuole vincere.
Cannondale Pro Cycling, voto 4.5: lontanissima dai primi, la squadra di Ivan Basso impone al suo capitano un handicap di 1’26” rispetto a Nibali. Se la missione podio prima era difficile, ora rischia di diventare impossible.
gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: roadcycling.cz