Ciclismo

Ancora e sempre Vos: immensa Rossella Ratto, è bronzo!

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Si aspettava la gara femminile élite per dare una scossa al medagliere azzurro e le ragazze di Dino Salvoldi non hanno deluso: una corsa sempre all’attacco per cercare di isolare Marianne Vos, conclusa comunque con un prestigiosissimo bronzo della non ancora ventenne Rossella Ratto. Oro, ovviamente, ad un’irresistibile Vos per distacco sulla svedese Emma Johansson, che brucia allo sprint la bergamasca.

Fino all’ingresso nel circuito di Fiesole non succede praticamente nulla, e anche nei primi due giri l’unico avvenimento di rilievo è la “selezione da dietro” che manda in difficoltà molte atlete senza i favori del pronostico. L’Italia controlla bene e al terzo giro Francesca Cauz inizia a saggiare la condizione delle avversarie con un paio di scatti rabbiosi. Anche l’Olanda non sta a guardare e Lucinda Brand tenta un’azione in solitaria, ma viene prontamente stoppata da Rossella Ratto: la coppia resiste al comando sino ai 30 dall’arrivo, quando il forcing statunitense annulla il tentativo. Il penultimo Fiesole risulta decisivo: restano davanti otto atlete, con due olandesi (Van der Breggen e Vos) e tre italiane (Longo Borghini, Ratto e Guderzo) le quali cercano di scattare a turno. All’inizio del giro conclusivo, la tedesca Häusler, la neozelandese Villumsen e la russa Antoshina si riportano sul gruppo al comando che comprende anche Stevens, Cromwell e Johansson. L’ultima scalata alla collina chiarifica ulteriormente la situazione: le due tulipane, la Johansson, la Stevens e un’immensa Rossella Ratto vanno a giocarsi il successo. In via Salviati la Vos saluta tutte e se ne va: Johansson e Ratto cercano in ogni modo di agganciare la sua ruota, ma devono alzare bandiera bianca. Per la freccia del Brabante, dunque, il terzo titolo della carriera, secondo consecutivo: per la nostra azzurra, invece, un bronzo che profuma davvero d’oro, come avvenuto con Elisa Longo Borghini (oggi ottava) un anno fa. Settima invece una Tatiana Guderzo stravolta dai crampi, alle spalle di Van der Breggen, Stevens e Villumsen.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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