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Atletica, Rieti nel segno di Mennea! Tra ritorni, record e personali

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Pomeriggio di passione e commozione a Rieti con il XLIII Meeting Internazionale della Città, in memoria di Pietro Mennea che ci ha lasciato qualche mese fa. Tra ricordi, discorsi, lettere commoventi, con due miti come Smith, l’uomo da quel pugno alzato sul podio olimpico dell’orgoglio nero e con cui Pietro aprì una staffetta virtuale sui 200m, e Alberto Juantorena a testimoniare l’immenso affetto e l’enorme stima nei confronti della Freccia del Sud.

 

Nel 1979 il pugliese realizzò a Rieti il record dei 300m e la gara spuria non poteva mancare nel programma del pomeriggio. Il giamaicano Rusheen McDonald si toglie lo sfizio di vincere in 31.97, realizza la miglior prestazione mondiale stagionale (il 32.81 di Jonathan Borlée) e purtroppo soffia anche il record del meeting a Mennea (32.28).

 

Sotto un sole abbastanza caldo, ma con un vento a tratti importanti, sono arrivate alcune importanti prestazioni (caduti diversi record del meeting) anche se sono mancati i botti assoluti.

Riecco Caster Semenya! La sudafricana, dopo il brutto infortunio che le ha rovinato tutto il 2013, torna in pista e vince gli 800m con 1:58.92 (ovviamente primato stagionale). Alle sue spalle la keniota Nelly Jepkosgei che arriva al personale (1:59.40)

 

Sally Pearson riesce nell’impresa di realizzare il nuovo record del meeting: quel 12.68 di Gail Devers che reggeva addirittura dall’edizione del 1992. Ventuno anni dopo l’australiana sfreccia sui 100hs in un ottimo 12.64, migliorando di quattro centesimi l’ormai ex primato della statunitense. Micol Cattaneo non va oltre a 13.31.

 

Il ritorno di Walter Dix è servito alla grande. Lo statunitense scende sotto il muro dei 10’’ per la prima volta in stagione grazie a un buon 9.99 corse con scioltezza. Secondo l’eterno Dwain Chambers (10.09), terzo lo statunitense Ryan Bailey (10.10, stagionale in un 2013 molto difficile). Kim Collins non riesce a carburare e chiude in quarta posizione (10.16). Fabio Cerutti ferma il cronometro sul 10.27, primato stagionale.

 

Anna Chicherova non riesce più a vincere. La campionessa olimpica sembra ormai abbonata ai secondi posti e non riesce più a superare i 2 metri. La russa questa volta si ferma a 1.96, fallendo poi un tentativo a 1.99 e due a 2.01. Il successo va alla connazionale Irina Gordeyeva che arriva fino a 1.99 con un bellissimo percorso netto, prima di sbagliare le tre prove a 2.01.

 

Crollano i personali sui 200m. Vince la giamaicana Carrie Russell con un buon 22.62, davanti alla britannica Margaret Adeoye (22.88). Primato anche per Elena Bonfanti (23.82), mentre Manuela Gentili corre in 24.28.

Al maschile successo per il giamaicano Rasheed Dwyer (20.30). Matteo Galvan, dopo essere entrato tra i migliori quattro italiani di sempre sui 400m, realizza un nuovo primato personale sui 200m (20.50). Personale anche per Faustino Desalu (20.88).

 

Il cubano Pedro Pichardo vince il salto triplo con un modesto 16.56 davanti al russo Alexey Fedorov (16.52). Sesto Fabrizio Schembri che si ferma a 16.18m.

Bella cavalcata del grande Silas Kiplagat che corre i 1500m in 3:30.13 davanti al sudafricano Johan Cronje che realizza addirittura il nuove record nazionale (3:31.93). Il primo italiano è Abdellah Haidane (undicesimo, 3:41.96).

Record nazionale degli 800m per il qatariota Musaeb Abdulrhman Balla (1:43.93) che vince la gara davanti al keniota Melly (1:44.49); record nazionale anche per l’ungherese Tamas Kazi (1:45.37):

Mercy Cherono si mette in luce anche sui 3000m (alto 8:35.97) in una gara in cui cadono una sfilza di primati personali. Tra questi anche quello di Margherita Magnani che chiude in 12esima posizione (9:00.25).

Il keniota Edwin Soi vince i 3000m (7:36.53). Tredicesimo (ultimo dei classificati) arriva Stefano La Rosa (8:06.56).

 

Il britannico Gianni Frankis vince i 110m ostacoli in 13.63. Quarto il nostro Hassane Fofana con 14.02. Il giovane Lorenzo Perini, che qui ha conquistato l’argento europeo juniores, continua il suo percorso con le barriere da 106cm e conclude in 14.22.

La giamaicana Stephanie McPherson corre in 50’’ netti il giro della morte precedendo la connazionale Kaliese Spencer che si cimenta su una distanza non sua (arriva ovviamente il personale in 50.19). Male l’azzurra Maria Benedicta Chigbolu (sesta, 53.44).

 

La polacca Anita Wlodarczyk vince il lancio del martello con una bomba a 76.57 (nuovo record del meeting).

Al maschile successo per l’ungherese Krisztian Pars (79.80), mentre Nicola Vizzoni si ferma a 74.50.

La croata Sandra Perkovic non conosce sconfitta in questo 2013 e lancia il suo disco a 66.12m, nuovo record del meeting. Valentina Anniballi è ottava (55.79).

Successo per il polacco Tomasz Majewski (20.30). Quinto Daniele Secci (17.57), sesto Andrea Ricci (17.03), settimo l’eterno Marco Dodoni (16.85).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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