Calcio

Calcio: Under 21, all’Italia manca l’esperienza

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Ko contro il Belgio e corsara a Cipro, l’Italia Under 21 di Luigi Di Biagio ha iniziato in chiaroscuro il percorso di crescita nelle qualificazioni agli Europei 2015 ed alle Olimpiadi di Rio 2016. Ciò che preoccupa maggiormente, più del puro aspetto di classifica, è però il valore di questa Nazionale, che seppur ancora ai primi passi pare già molto lontana da quella fenomenale allenata da Ciro Ferrara e Devis Mangia nel biennio precedente, capace di arrivare fino alla finale di Euro 2013 contro la Spagna.

In Israele, contro la Roja uno dei principali motivi della pesante sconfitta per 4-2 fu l’inesperienza degli azzurrini. Una selezione promettente e ricca di talento, con però molti titolari in Serie B e solo pochi veri talenti – Insigne, Verratti, Florenzi ed Immobile in primis – titolari o quasi in importanti squadre europee. Seguirono settimane di analisi, con un pensiero comune: l’Italia deve avere il coraggio di buttare nei palcoscenici importanti i propri gioielli. Adesso, tre mesi dopo e con un nuovo ciclo al via, cosa è cambiato? Nulla.

Anzi, purtroppo, la situazione è anche peggiorata. Forse per minor tasso tecnico, forse per minore personalità, la nuova Under 21 targata Di Biagio dipende da giocatori che faticano a trovare spazio anche in cadetteria. Lorenzo Crisetig, colonna portante del centrocampo, gioca a Crotone, mentre un po’ di esperienza arriva dalla difesa con Bardi (Livorno), Bianchetti (Verona) e Biraghi (Catania). Per il resto però, soprattutto in attacco, il piatto piange. Eccezion fatta per Battocchio, di proprietà dell’Udinese ma in prestito al Watford in Championship, Fedato milita nel Bari, Improta scalda la panchina al Chievo Verona, Belotti si è appena trasferito dall’Albinoleffe al Palermo, Comi a Novara, Gatto al Lanciano e il rapidissimo Piscitella al Pescara. Con tutto il rispetto, mondi lontanissimi dai giovani del Belgio che possono già vantare diverse apparizioni in Champions ed Europa League.

La rotta dunque va invertita il prima possibile, pur sapendo quanto non sia facile agire dall’oggi al domani. Per non perdere il treno olimpico, però, è doveroso avere maggiore fiducia nei giovani talenti azzurri.

 

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