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CIO e omofobia: Isinbaeva indegna di essere ambasciatrice dei Giochi?

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Il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, ha deciso di ridiscutere il ruolo assegnato ad Elena Isinbaeva di ambasciatrice dei Giochi Olimpici della Gioventù, a seguito delle sue dichiarazioni sull’omosessualità, rilasciate durante i Mondiali di atletica di Mosca. A dichiararlo è stato lo stesso presidente del CIO, il belga Jacques Rogge, che si prepara a lasciare questo ruolo dopo 12 anni.

Le dichiarazioni della Isinbaeva avevano provocato indignazione sia tra i suoi colleghi che tra le associazioni GLBT: “Noi ci consideriamo persone normali e da noi gli uomini vivono con le donne, e le donne con gli uomini”, aveva dichiarato la “zarina”, difendendo la legge contro la “propaganda” omosessuale voluta dal governo russo.

Rogge ha anche affermato che la legge russa non porterà a situazioni di discriminazione durante i Giochi Olimpici di Sochi 2014, come previsto dalla Carta Olimpica. “Non bisogna però dimenticare che noi organizziamo i Giochi in uno stato sovrano e il CIO non può effettuare ingerenze nelle politiche interne. Abbiamo espresso chiaramente il nostro punto di vista in numerose occasioni, ma siamo limitati nelle nostre azioni e nei nostri poteri dal fatto che siamo solamente ospiti in un Paese sovrano che organizza i Giochi”, ha concluso il belga.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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