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Coppe europee, è rivoluzione: nasce la Rugby Champions Cup

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L’Heineken Cup e la Challenge Cup al via nel prossimo mese d’ottobre saranno le ultime della storia. La rivoluzione perseguita dalla LNR (Ligue National de Rugby) e dalla Premiership ha portato quest’oggi alla definitiva scissione dall’ERC (European Rugby Cup), l’organismo di controllo dell’attività di club in Europa e organizzatore delle coppe europee, perlomeno fino ad oggi. Le due leghe nazionali, con due comunicati sui propri siti ufficiali, hanno infatti ufficializzato la creazione della Rugby Champions Cup, torneo che dal prossimo anno sostituirà le attuali manifestazioni internazionali aperto anche ai club celtici e basato su “principi di qualificazione per meriti sportivi e su un formato equo da tra le diverse leghe”. Ma come si è arrivati a tutto ciò?

Le prime avvisaglie di intolleranza verso l’ormai ex sistema delle coppe europee si avvertivano da oltre un anno; inammissibili, per l’asse anglo-francese, i non-criteri di qualificazione per i club celtici, praticamente in carrozza in Heineken o Challenge Cup senza dover conquistare alcun pass durante il Pro12, al contrario di quanto succede nel Top 14 e in Premiership, senza contare una ripartizione dei contributi non propriamente equa. Lo strappo vero e proprio, poi, è arrivato lo scorso 10 settembre, con due comunicati congiunti in cui le associazioni protagoniste preannunciavano di fatto la nascita di nuove competizioni proposte dai club inglesi e francesi, con apertura anche alle franchigie della lega celtica.  Una competizione, dunque, fuori dal controllo dell’ERC, che ha successivamente provato ad intavolare dei nuovi negoziati con LNR e Premiership, naturalmente senza successo. Porta chiusa in faccia e nessuna possibilità di ritrattare. In mezzo, l’intricata situazione venutasi a creare per Benetton Treviso, Zebre&co. Difficilmente le celtiche respingeranno la mano tesa proveniente da Inghilterra e Francia; restare nel proprio cantuccio, ignorando l’offerta anglo-francese, non garantirebbe alcun beneficio di sorta ai celtici dal punto di vista economico ed agonistico, per il semplice fatto di non confrontarsi con le attuali potenze europee. Una proposta, insomma, che non potranno rifiutare. E per le italiane, la finalissima del 2015 a Milano rappresenterà un ulteriore motivo per accettare e sottostare alle condizioni della nuova alleanza europea.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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