Judo
ESCLUSIVA Maria Centracchio: “Vivo per questo sport”
In vista dei Campionati Europei junior di judo, che si svolgeranno dal 20 al 22 settembre a Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), abbiamo deciso di farvi conoscere meglio alcuni dei giovani judoka che rappresenteranno l’Italia in questa competizione. Iniziamo con l’intervista a Maria Centracchio, molisana classe 1994, punta azzurra nella categoria -57 kg.
Innanzi tutto, potresti fare una breve presentazione di te, per farti conoscere meglio anche da chi non segue molto il judo?
Sono un’atleta di quasi 19 anni, vengo da una piccola cittadina molisana (Isernia), vivo per questo sport e inseguo ogni giorno il mio sogno allenandomi.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Quello più imminente è il campionato d’Europa. Vado lì per fare bene: non ho niente da perdere, tutto da guadagnare (non dico di più!).
E quali sono invece i tuoi sogni per il futuro?
Il sogno più grande è quello di partecipare alle Olimpiadi e magari fare qualcosa di buono. Il sogno di ogni atleta, credo.
Com’è nata in te la passione per il judo?
Diciamo che sono nata in una famiglia di judoka (mio padre prima, mio fratello poi), quindi è stato un fatto quasi inevitabile.
A che età hai iniziato a praticarlo?
A sei anni. Anche se il primo judogi l’ho indossato a tre.
Ed oltre a praticare judo cosa fai? Studi?
Sì, ho finito il liceo quest’anno, e tra poco inizierò l’università.
Che facoltà frequenterai?
Psicologia.
Come fai a conciliare lo studio e lo sport? È difficile?
Non è sempre facilissimo, ma faccio del mio meglio. Fino ad ora ci sono riuscita abbastanza bene.
Tornando al judo, c’è qualche judoka, italiana o straniera, alla quale ti ispiri?
Sinceramente no.
Qual è, per te, la cosa più bella del praticare judo? E la cosa più brutta?
Di cose belle ce ne sono una marea! Già solo la sensazione di salire sul tatami, che sia in allenamento o in gara. Il fatto di poter andare in tanti posti diversi, di confrontarsi con persone diverse che però sul tatami diventano tutte uguali. Di cosa brutta ce n’è solo una: il calo peso.
Puoi spiegarci brevemente come funziona?
Il calo peso? Non è semplice da spiegare, anche perché ognuno lo vive in modo diverso, lo fa in modo diverso… Non abbiamo tutti lo stesso fisico o lo stesso metabolismo, quindi ognuno ha le sue particolari esigenze. La cosa in comune è che, in un modo o nell’altro, la sera prima della gara si deve rientrare in quella determinata categoria.
Parlando degli Europei di Sarajevo, quali sono le avversarie più pericolose nella tua categoria?
Per come la vedo io ogni avversario è pericoloso allo stesso modo. Il judo non è matematica, quindi non è detto che quello vinca e quello perda! Lì sono tutte pericolose. Non ne temo nessuna, ma allo stesso tempo le temo tutte.
Una domanda un po’ delicata: quest’anno il judo italiano non ha ottenuto grandi risultati al livello senior. Cosa pensi dell’attuale momento del judo azzurro?
Penso che il judo italiano abbia degli atleti fantastici che ogni giorno danno l’anima per raggiungere i loto obbiettivi. Tempo al tempo e tutto andrà come deve.
Per chiudere, vorresti dire qualcosa ai lettori di OlimpiAzzurra?
Solo di fare il tifo per la nazionale italiana! Sempre!
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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com