Artistica
Ginnastica, tre nuove RIVOLUZIONI cambieranno le Olimpiadi!?
Una nuova rivoluzione in arrivo per la ginnastica artistica! Bruno Gradi, Presidente della Federazione Internazionale, procede con le sue proposte di rinnovamento.
In un’intervista al magazine tedesco LEON, ha dichiarato di avere tre nuovi grandi progetti che ha in mente per il nuovo ciclo olimpico. Tre proposte rivoluzionarie che potrebbero cambiare ancora una volta il Mondo della polvere di magnesio.
– “Se si ruba a una ginnasta la possibilità di entrare a far parte della nazionale a 13-14 anni, e se ha 18 anni si è già considerate vecchie (salvo alcune eccezioni), che speranza c’è (di partecipare alle Olimpiadi)?”.
Dunque si starebbe pensando di abbassare il limite d’età per partecipare alla rassegna a cinque cerchi? Ora è fissato a 16 anni (da compiersi nell’anno olimpico): portarla a 15 o 14 (come era in passato) potrebbe essere una grandissima soluzione. I problemi, però, sarebbero molteplici: occorre una profonda riflessione.
– Le squadre che parteciperanno alle Olimpiadi potranno contare solo su quattro ginnaste e non più su cinque! In questo modo si avrebbero solo 48 ginnaste che parteciperanno al concorso a squadre, anziché le attuali 60. Si libererebbero così dei posti da assegnare a delle specialiste pure. Si tratterebbe di una vera rivoluzione: nella storia dell’artistica i team erano composti prima da sei atleti, poi cinque e ora ancora una riduzione. La qualità della prova per Nazioni ne risentirebbe moltissimo.
L’intento è quello di avviare un processo di qualificazione che, partendo l’anno immediatamente successivo alle Olimpiadi, porti alle 96 ginnaste che parteciperanno ai Giochi successivi.
Per questo meccanismo servirà valorizzare le tappe di Coppa del Mondo e i Campionati continentali (Europei e compagnia): in questo modo una stagione non si concentrerebbe solo su un grande appuntamento. Questa è un’idea che mister Grandi aveva già manifestato un paio di mesi fa.
– Cambiare il sistema di punteggio, al momento di difficile comprensione per chi non è avvezzo all’artistica. Aspetto assolutamente veritiero e riassumibile in un semplice domanda che un non addetto ai lavori fa quando guarda una gara: ma chi ha vinto? Purtroppo non c’è un metodo oggettivo e chiaro, come invece accade nella quasi totalità degli sport. Come propone Grandi, servirebbe un metodo più scientifico che renda più chiaro lo spettacolo che offre l’artistica.
Sia chiaro: sono solo delle proposte. La loro entrata in vigore verrà decisa nel prossimo consiglio della FIG, ma la loro pratica inizierà solo nel 2017.
stefano.villa@olimpiazzurra.com
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Luca46
21 Settembre 2013 at 12:17
Io invece aumenterei l’età delle ginnaste che partcdipano alle manifestazioni internazionali. A certe età si è ancora bambini. Questi poveri ragazzi li vogliamo automatizzare da subito.
Gabriele Dente
21 Settembre 2013 at 01:04
Pur essendo un amante delle ginnastica, resto abbastanza incompetente e mi farebbe piacere capirne di più. Ben vengano riforme su punteggi e, SOPRATTUTTO, su criteri per assegnarli, che DEVONO essere chiari e limpidi. Vale anche per la ritmica! Abbassare l’età delle ginnaste è un rischio: potremmo tornare all’era delle ginnaste-bambine. Forse non sono tanto d’accordo. Sulla valorizzazione di coppa del mondo e campionati continentali sono totalmente d’accordo: liberare più posti per le specialiste è giusto.
Oltretutto per la ginnastica azzurra, che ad livelli propone solo specialisti (Ferrari degli anni addietro a parte), sarebbe un vantaggio; senza l’assillo di doversi qualificare ai Giochi passando quasi esclusivamente per la qualificazione della squadra, molti atleti potrebbero mettere a punto i propri esercizi con maggiore tranquillità specializzandosi in quelli dove abbiamo maggiori tradizioni, dando all’Italia più concrete speranze di medaglie.