Oltre Cinquecerchi
Golf, Open d’Italia: rocambolesca vittoria di Julien Quesne, crolla Molinari
Succede di tutto nell’ultima giornata del 70° Open d’Italia Lindt (montepremi € 1.500.000). Il Circolo Golf Torino, alla fine, incorona il francese Julien Quesne, autore di un fantastico giro finale con cui ha dapprima rimontato dalla nona posizione di partenza e poi scavalcato tutti per chiudere a 276 (70 68 71 67, -12). Atroce delusione per Francesco Molinari sul suo percorso e tra la sua gente; secondo ad inizio giornata, il torinese è crollato a causa di un giro in 75 (+3) in 16esima posizione, a ben cinque colpi dal leader, con 281 (68 67 71 75, -6).
Il doppio bogey iniziale della 3 non ha spaventato Quesne, fenomenale in particolare nelle seconde 9, dove ha imbucato cinque dei sette birdie totali, tre dei quali nelle ultime quattro buche a completare un’esaltante rimonta. Il transalpino ha visto cedere uno dopo l’altro i suoi potenziali avversari, a partire dal leader dopo 54 buche, Marcus Fraser, per arrivare a Felipe Aguilar, Maximilian Kieffer, Nicolas Colsaerts e al nostro Chicco, autore di tre bogey, due birdie ed un doppio bogey. Troppi i 31 putt tirati dal minore dei fratelli, ancora una spada di damocle nel suo gioco. Non sono riusciti ad agguantare il vincitore, invece, l’inglese Steve Webster (67 69 73 68) e l’irlandese David Higgins (67 69 73 68), secondi (277, -11) con un’ascesa simile nei modi a quella di Quesne, alla seconda vittoria in carriera sul Tour. Quarta posizione per Colsaerts (65 71 70 72), Aguilar (66 69 72 71), per l’argentino Emiliano Grillo (70 72 68 68) e per lo svedese Fredrik Andersson Hed (73 67 71 67), a quota 278 (-10).
Fraser (68 71 68 74), con tre bogey consecutivi tra la 15 e la 17, ha chiuso infine ottavo (279, -9), insieme al francese Romain Wattel, allo spagnolo Alvaro Quiros, all’olandese Robert-Jan Derksen, all’inglese Seve Benson e al sudafricano Hennie Otto.
Comprensibilmente calato anche Renato Paratore, dopo tre round di grande qualità; il 17enne amateur ha completato il percorso in 75 (+3), scivolando in 38esima posizione con 284 (72 66 71 75, -4). Inspiegabile, invece, il crollo verticale di Matteo Manassero, irriconoscibile con 76 (+4), ‘costruito’ tutto nelle prime 9 con quattro bogey. I 9 par consecutivi della seconda metà di percorso hanno poi attestato il veronese in 42esima posizione a 285 (70 70 69 76, -3). Sopra il par di giornata anche Alessandro Tadini con 73 (+1), per il torneo invece 53° (287 – 72 71 71 73, -1).
Foto: Getty Images
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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