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Nuoto, Mondiali Junior: l’Italia sorride con sei medaglie

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Sei medaglie e tre record italiani juniores per gli azzurrini di nuoto che ieri hanno concluso i Mondiali di categoria a Dubai. Il dato, ridotto rispetto a quello delle ultime edizioni, è comunque soddisfacente e lascia presagire un futuro importante per molti atleti di un movimento che ha sempre regalato numerose gioie all’Italia.

A partire da Andrea Mitchell D’Arrigo, terzo nei 200 sl in 1’48”28 e quarto nei 400. Il laziale, classe 1995, è sulla strada giusta per la definitiva consacrazione e può ancora migliorare molto sfruttando al meglio l’esperienza americana con Gregg Troy, allenatore tra gli altri di un certo Ryan Lochte. Il bronzo dell’azzurro è un segnale importante, in una disciplina da sempre ricca di fuoriclasse assoluti. In questo senso, Mondiale positivo anche per Nicolangelo Di Fabio, classe 1996 finalista nei 100, 200 e 400 sl.

Brillano, e tanto, gli ori conquistati da Luca Mencarini (200 dorso) e Diletta Carli (200 sl). Il primo ha dominato letteralmente la propria gara, confermandosi al top della specialità anche nelle batterie ed in semifinale dopo uno sfortunato sesto posto nei 100 a solo un decimo dal terzo. La speranza è che il tempo di 1’57”92 nuotato ieri si possa abbassare ancora molto in ottica futura, perché il talento è puro come pochi. Ha stupito invece la 17enne di Pietrasanta, quinta nei “suoi” 400 e incredibilmente medaglia d’oro nei 200. Sensazionale il crono, 1’58”94, per una ragazza che tutto d’un tratto è tornata la predestinata che sembrava qualche stagione fa, quando addirittura era paragonata alla prima Federica Pellegrini. Adesso, soprattutto in ottica staffetta, si può sognare in vista di Rio 2016, ma l’importante è continuare a lavorare duramente senza considerarsi già sazi.

Esulta anche il mezzofondo, con una spettacolare Linda Caponi argento nei 1500 sl (16’33”62) e bronzo negli 800 (8’38”42). L’azzurra, classe 1998, ha davanti a sé enormi margini di miglioramento, forse più di tutti i medagliati di Dubai, considerata la giovanissima età. Sarà fondamentale non bruciarsi, ma i risultati ottenuti in terra araba sono eccezionali. Come anche il bronzo di Silvia Guerra nei 200 rana: dopo parecchie stagioni buie, sembra poter tornare al vertice anche la rana femminile, questione importante anche per la staffetta mista.

C’è rammarico per il quarto posto di Giorgia Biondani nei 50 stile libero. La 16enne, in grande spolvero ai Campionati di categoria estivi a Roma ad inizio agosto, non è riuscita a confermare il tempo della semifinale e ha mancato di un nulla l’appuntamento con una medaglia che sarebbe stata ampiamente meritata. Ci sarà tempo, comunque, per riprovarci in futuro. Infine, interessanti i quarti posti di Alisa Tettamanzi nei 1500 sl (16’35”97, primato personale) e di Arianna Castiglioni nei 50 rana (31”52). Gli atleti più attesi, dunque, non hanno fallito. Magari ci sono meno frecce rispetto al passato, ma almeno al momento sono tutte in rampa di lancio. E sembrano possedere le qualità per confermarsi: avanti così a Rio le zero medaglie di Londra saranno solo un triste e sbiadito ricordo.

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

 

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2 Commenti

1 Commento

  1. Federico Militello

    2 Settembre 2013 at 09:31

    Infatti, a me basterebbe che di questi diventassero campioni 2-3…

  2. Gabriele Dente

    1 Settembre 2013 at 23:02

    Meglio di quanto pensassimo ma li aspetto al varco del passaggio alla categoria senior; è lì che si perdono quasi tutti i talenti azzurri. Auguriamoci che per una volta si sappiano accompagnare questi talenti verso una carriera luminosa.

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