Rugby
Pro12: top e flop della quarta giornata
TOP
Benetton Treviso
Simone Favaro: ci vorrebbero 15 Favaro in momenti del genere. Il terza linea trevigiano è l’unico a fare davvero la differenza tra i Leoni, rompendo spesso i placcaggi nord-irlandesi e chiudendo tutte le porte quando Jackson&co. provavano a sfondare dalla sua parte. Per distacco, il migliore tra gli uomini impiegati finora da Smith in queste prime quattro partite.
Michele Campagnaro: non spaccherà le partite (per il momento), ma la giovane promessa trevigiana è ancora una volta solida e rocciosa in fase difensiva, ed oltretutto sembra avere ben chiaro il da farsi. Per ora ha dato sfoggio principalmente delle sue doti fisiche ed atletiche, per quelle tecniche ci sarà tempo.
Zebre
Samuela Vunisa: ha sofferto, nelle prime settimane, l’intensità celtica e i ritmi ben più serrati rispetto all’Eccellenza, ma la bella prova contro i Warriors potrebbe averlo sbloccato definitivamente. Di pura potenza la sua meta, preciso e dal tempismo perfetto il passaggio per la marcatura di Sarto. Un giocatore di cui le Zebre, probabilmente, non potranno a fare a meno con il prosieguo della stagione.
Dries Van Schalkwyk: potremmo citare Leonard o Orquera, ma preferiremmo citare una delle vere colonne portanti dell’intera squadra. In odore di partenza alla fine della scorsa stagione ma poi rimasto a Parma, per farlo giocare Cavinato lo ha spostato a flanker, dove perde un po’ del suo impatto offensivo ma resta imprescindibile nel lavoro sporco e di disturbo dell’azione avversaria.
FLOP
Enrico Ceccato: ben tre touche regalate agli avversari per degli inspiegabili tentennamenti nel lancio non possono che bocciarlo, dopo la positiva prestazione contro Munster. A questi livelli, un Maistri appare già più pronto.
La difesa: violata a più riprese, una dei capisaldi del Benetton della passata stagione sta scricchiolando paurosamente. Nonostante sia ancora lontano dai livelli di un anno fa, Ulster ha avuto vita facile nell’occupare stabilmente i 22 trevigiani nel corso del match, riuscendo a marcare spesso per demeriti dei biancoverdi che per meriti propri.
Zebre
Kameli Ratovou: niente da fare, il figiano ancora non convince. L’essere rimasto fuori per infortunio a lungo non può certo essergli d’aiuto, ma le sue caratteristiche facevano presagire tutt’altro impatto con la realtà celtica. Lo attendiamo a livelli consoni per i suoi standard, per scacciare via anche lo spettro del mancato acquisto di Mirco Bergamasco.
Foto: Getty Images
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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