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Rugby
Rugby, le Zebre al secondo anno di vita
Il secondo anno di vita, per un bambino, rappresenta un periodo tra i più importanti nella crescita; si inizia a camminare, man mano si progredisce fino a raggiungere la stazione eretta. E se per un bimbo camminare è sinonimo di autonomia, per le Zebre dovrà essere sinonimo di vittoria. Un’altra stagione di sole sconfitte non sarà ammessa per la franchigia federale, alla strenua ricerca della prima gioia della sua (breve) storia. Tempo di crescere quindi, tempo di imparare a camminare. Magari con il sostegno, questa volta, del pubblico di Parma, finora freddo e sostanzialmente disinteressato a quanto accadeva allo Stadio XXV Aprile. Ci sarà la svolta anche in questo senso?
Ambizioni – Non solo la vittoria. Andrea Cavinato sarà chiamato a dare un’impronta forte alla squadra, a gettare le basi per una crescita che diventi magari esponenziale nei prossimi anni. Il materiale umano a disposizione dell’ex tecnico del Calvisano è di quelli futuribili, di prospettiva; allestire delle Zebre in grado di raggiungere buoni traguardi negli anni venire è possibile con un potenziale del genere, ma toccherà all’head coach veneto tramutare in fatti le parole. La patata (l’ovale) bollente è tutta nelle sue mani…
Riflettori puntati su… – Sulla mediana. I prescelti ad iniziare la stagione sembrano essere Brendon Leonard e Tommaso Iannone, due volti nuovi e tutti da scoprire, per ragioni diverse. Sull’ex All Black (13 caps in maglia nera) non gravano dubbi dal punto di vista tecnico, bensì da quello fisico, essendo reduce da una lunga stagione con i Chiefs. In caso dovesse dimostrare buona integrità fisica, il n°9 neozelandese potrebbe davvero far cambiare marcia al gioco zebrato. Opposto, invece, il discorso per Iannone, avviato ormai al delicato ruolo di mediano d’apertura, che l’ex Benetton ha ricoperto soltanto nelle categorie giovanili, prima di essere dirottato all’ala o al centro. Tante le incognite sull’adattamento alla nuova posizione, nonostante il pre-campionato abbia dato buone risposte in questo senso. E anche il talento è tutto dalla parte del trevigiano.
Possibili rivelazioni – Chi segue l’Eccellenza ha già avuto modo di ammirare la potenza e l’esplosività di Samuela Vunisa, n°8 proveniente dal Calvisano. Il figiano (ma in odore di naturalizzazione), nella massima serie italiana, non aveva praticamente rivali nel suo ruolo, e l’adattamento ai ritmi ben più elevati e all’aggressività della lega celtica potrebbe rivelarsi più agevole del previsto. Un rinforzo importante per uno dei reparti meglio attrezzati della squadra, la terza linea. Da seguire con attenzione anche i ritorni in Italia di George Biagi (seconda linea) e Dario Chistolini (pilone); in particolare quest’ultimo, in caso di rendimento positivo, potrebbe aspirare ad una convocazione in azzurro. Tra i trequarti, i principali indiziati all’esplosione rispondono ai nomi di Dion Berryman, probabile padrone del ruolo di estremo, e David Odiete, talento classe ’93 adattabile all’ala e all’estremo.
La certezza – Un nome su tutti: Gonzalo Garcia. Se assistito da una buona condizione fisica ed atletica, il centro italo-argentino può ancora dire la sua specialmente nell’organizzazione della difesa, fase in cui è maestro. Da non sottovalutare neanche la sua lunga pedata dalla piazzola, che potrebbe risultare decisiva in alcuni match. Insieme al nuovo arrivato Ratuvou, la cerniera in mezzo al campo sembra essere diventata di ferro.
Foto: zebrerugby.eu
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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