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Combinata nordica
Alessandro Pittin in esclusiva: “Se salto bene, torno quello di prima”
Prima del 14 febbraio 2010, mai nessun italiano aveva vinto una medaglia alle Olimpiadi Invernali nella combinata nordica. Prima del 13 gennaio 2012, mai era risuonato l’Inno di Mameli in una gara di Coppa del Mondo. Alessandro Pittin è la storia della combinata nordica tricolore, l’uomo del destino che ha spazzato via in un colpo solo i tabù del passato.
La tripletta a Chaux-Neuve sembrava aver spalancato le porte dell’Olimpo al nuovo fuoriclasse della disciplina, con l’obiettivo sfera di cristallo che pareva alla portata. Poi la sorte nefasta ed una lunga serie di infortuni che hanno rovinato anche la passata stagione.
A soli 23 anni, tuttavia, Alessandro sta finalmente bene ed è pronto a tornare ‘Magno’.
Prima di tutto, quali sono le condizioni della tua spalla?
“Non benissimo, mi manca un po’ di mobilità nella vita di tutti i giorni. In gara e nel movimento da fondo, tuttavia, non avverto alcun problema“.
La scorsa stagione, anche a causa degli infortuni, le cose non sono andate molto bene dal trampolino: e ora?
“Ora nel salto va abbastanza bene. Soprattutto dal trampolino piccolo siamo a buon punto. Dal grande, invece, mi manca ancora un po’ di sicurezza, ma non sono così lontano da un buon livello. La preparazione con il mio allenatore Leo De Crignis procede bene“.
Quali sono le tue aspettative per la stagione olimpica?
“Non voglio crearmene. Punto a partire forte in Coppa del Mondo, perché questo darebbe fiducia per tutta la stagione. Però non voglio mettermi addosso pressioni sui risultati. Sarò davvero contento se sarò riuscito ad esprimere il mio massimo e sarò tornato sui livelli del pre-infortunio“.
Pensi che il francese Jason Lamy-Chappuis sarà ancora l’uomo da battere?
“Resta il favorito, ma si è già visto in passato che è battibile. Vedo molto bene il tedesco Eric Frenzel“.
Lo stesso Lamy-Chappuis ha ammesso di temere il tuo ritorno.
“Vorrà dire che si augurerà che salterò male, perché sa che nel fondo poi è difficile battermi“.
Hai compiuto dei miglioramenti in volata oppure per vincere dovrai sempre provare a staccare tutti?
“In verità in volata non sono così male. Il problema, di solito, è che arrivo allo sprint dopo aver compiuto una grande rimonta, quindi mi mancano un po’ le forze. Se però riuscirò a saltare bene, allora cambierà tutto anche in un arrivo a ranghi ristretti“.
Come vedi la staffetta italiana?
“I miei compagni sono tutti migliorati molto nel salto. Speriamo di riprendere il trend di crescita che ci aveva accompagnato fino al 2012. Per il podio è molto difficile, ci sono ancora diverse squadre più forti“.
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federico.militello@olimpiazzurra.com