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Biathlon, intervista alla giovane Martina Sirigu: “L’obiettivo è il mondiale Juniores”

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Altro appuntamento per ampliare la conoscenza dei nostri giovani ragazzi che si stanno già mettendo in mostra nel mondo del biathlon. Oggi abbiamo fatto alcune domande a Martina Sirigu, giovane biathleta classe 1996, che già nello scorso anno ha saputo mettersi in mostra nella Coppa Italia Aspiranti.

Che cosa ti ha spinto a gareggiare nel biathlon e da che età lo pratichi?

“Nella valle dove abito, precisamente la Valle Pesio, poco distante da Cuneo, lo sci di fondo è un’antica tradizione: non c’è persona che da bambino non l’abbia praticato. Ma io non ho iniziato così. Il mio primo incontro con un paio di sci è avvenuto praticando lo sci alpino (di cui mio papà è un grande appassionato) e solo dopo qualche anno ho capito che non mi interessava più di tanto, preferivo faticare in salita piuttosto che sfrecciare giù per le discese. Così ho iniziato con lo sci di fondo, seguendo le orme di mio zio Jean Claude Ellena (ex-atleta e ex-allenatore del Comitato Alpi Occidentali). Poco dopo alcuni allenatori mi hanno proposto di provare a sparare con la carabina ad aria compressa. Mi è piaciuto fin da subito, così è iniziata la mia passione per il Biathlon”.

Quali soluzioni adotteresti per aumentare la popolarità di uno sport così appassionante?

“La prima soluzione potrebbe essere a livello televisivo. In Italia le gare di biathlon vengono trasmesse solamente dalle reti a pagamento e non da quelle pubbliche o locali, le quali dovrebbero pubblicizzarlo maggiormente rendendolo più conosciuto: questo perché è uno sport spettacolare, coinvolgente e pieno di colpi di scena che può divertire ed appassionare molti. Un’altra soluzione potrebbe essere a livello scolastico, proponendolo ai più piccoli tramite le scuole. A parer mio, entrambe le soluzioni ne aumenterebbero enormemente la popolarità”.

Siamo alla vigilia della stagione invernale e siamo alla conclusione della preparazione, come ti senti?

“Mi sento molto bene e soddisfatta: a Maggio è arrivata la convocazione per la squadra Nazionale Juniores; sono seguita da ottimi allenatori (Moreno Montello, Filippo Mozzi, Barbara Ertl e Nicola Pozzi) e con i compagni di squadra siamo un bel gruppo. Insieme abbiamo lavorato tanto e particolarmente bene. Poi quando sono a casa mi seguono anche altri bravissimi tecnici dello sci club e della squadra regionale: Alessandro e Roberto Biarese e Alessandro Fiandino, loro sono già diversi anni che mi seguono, quindi mi conoscono molto bene e sanno come incoraggiarmi ed aiutarmi in tutto”.

Come valuti il tuo piazzamento ai campionati italiani estivi?

“I piazzamenti ai campionati estivi sono stati positivi, un po’ sconvolti da una mia caduta durante il primo giro della sprint di sabato: la conseguenza è stata un infezione che mi ha dato qualche problema (tra cui anche febbre alta) nel corso della settimana successiva, condizionando comunque i due giorni di gare. Ma si sa, questo è uno dei rischi del mestiere!”.

Che obiettivi ti poni per questa stagione?

“Sicuramente il principale obiettivo per questa stagione è arrivare alle prime gare con la consapevolezza di essere migliorata rispetto agli anni passati, poi di conseguenza si cercherà di far bene nelle gare del circuito di Coppa Italia ed ai Campionati Italiani, si proveranno poi a fare le qualificazioni per i mondiali Juniores e se riuscirò ad ottenere la qualifica penso che vivrò questo appuntamento come un’esperienza importante, nella quale cercherò di dare il massimo, ma tenendo sempre conto che sono ancora molto giovane e sarà la mia prima esperienza internazionale di quel livello”.

In cosa cerchi di migliorare?

“Considerando che ho ancora molto da imparare e soprattutto da migliorare, cercherò di farlo sia sulla tecnica dello sci e sia su quella di tiro”.

Come è il tuo approccio al poligono?

“Cerco sempre di arrivare al poligono nella condizione ideale per poter effettuare la serie di tiro con la massima concentrazione e lucidità, avendo un atteggiamento deciso ma al tempo stesso rilassato e sciolto in modo da poter fare il meglio possibile”.

Sei soddisfatta della tua carabina e della tua percentuale al tiro?

 “La mia carabina è sempre la stessa da quando ho iniziato a gareggiare con il calibro 22. Sicuramente non è tra le più leggere e qualche etto in meno di peso da portarmi dietro non sarebbe male, ma mi trovo molto bene ugualmente. In questi ultimi mesi sono migliorata tanto nella precisione al tiro e nei tempi di esecuzione con una percentuale abbastanza buona, ma dovrei migliorare ancora molto in entrambi e in particolare nella velocità si uscita in tempi brevi dalla piazzola”.

Quale tra le diverse gare (sprint, inseguimento e individuale) si addice di più alle tue caratteristiche?

“Sono un’amante delle gare “sull’uomo” quindi mi diverto di più nell’inseguimento e nella mass-start, ma ora come ora non saprei dire con certezza quale mi si addice di più”.

Con quali compagne/i ti trovi meglio e chi vedi più pimpante per l’inizio della stagione?

“Quest’anno in squadra con me ci sono anche altri due compagni del mio stesso sci club (lo sci Club Alpi Marittime di Entracque). Sono quattro anni che ci alleniamo insieme, quindi sicuramente con loro ho un rapporto diverso rispetto agli altri, ma in generale, anche se sono la più piccola, mi trovo bene con tutti!”.

Quale pista preferisci tra quelle in cui hai gareggiato?

“Una delle piste migliori e più tecniche è quella di Anterselva come prova anche il circuito di Coppa del Mondo che sovente gli assegna delle gare, ma non è una delle mie preferite. Preferisco altri tracciati per la conformazione della pista e per le temperature molto basse. Tra queste quella della Val Martello è una delle mie preferite”.

Hai degli idoli nel mondo del biathlon?

“In assoluto il mio idolo nel Biathlon al femminile, anche se ormai non gareggia più, è Magdalena Neuner. A soli 21 anni ha vinto la sua prima Coppa del Mondo generale, la più giovane biathleta a vincerla, diventando poi la donna di maggior successo di tutti i tempi nel mondo del biathlon. Tra i suoi successi ci sono anche medaglie d’oro alle olimpiadi e diversi titoli mondiali Juniores, ma dopo tutto questo, all’apice della sua carriera sportiva, ha avuto il coraggio di abbandonare lo sport lasciandolo da campionessa ed idolo mondiale”.

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