Calcio
Calcio femminile: intervista esclusiva ad Alice Pignagnoli
Alice Pignagnoli scuola calcio Reggiana, un bagaglio di esperienza che solo poche giocatrici possano vantare arrivando a vestire maglie del calibro di Milan, Como e Napoli, quella di una vincete Torres (per lei con le sarde uno Scudetto ed una Super Coppa Italiana) e di un esaltante Riviera la stagione passata, adesso è qui a raccontarci la nuova avventura sarda con la sua scommessa personale: l’Oristano.
Una nuova esperienza, da Cervia a Oristano, quali sono state le motivazioni che ti hanno portato a sposare il progetto sardo?
”Sicuramente questa estate ho rivoluzionato un po’ la mia vita: in meno di due mesi sono andata a convivere con il mio compagno ed ho iniziato a lavorare in maniera stabile per un’azienda di progettazione siti web, quindi non potevo più assolvere agli impegni richiesti dalla massima serie. Tutto ciò ponderato sulle offerte presentatemi dalla Serie A. D’altro canto la mia voglia di stabilità è nata da una profonda insoddisfazione, dal punto di vista umano, che ha contraddistinto la stagione passata. Grazie a queste riflessioni ho deciso di ritrovare gli stimoli in una realtà diversa che mi desse anche la possibilità di lavorare durante la settimana e di allenarmi con i ragazzi. Oristano è stata subito la prima scelta: una società ambiziosa, atta al sacrificio per farci sognare una prestigiosa quanto altisonante promozione. La garanzia maggiore di questa società, oltre da atlete di indiscusso valore come Romina Pinna e Alessia Bonati (mia ex compagna nella primavera della Reggiana) e da altre meno conosciute ma di spessore e caratura, mi è stata data da Mister Silvetti che credo essere uno dei i migliori tecnici del calcio femminile”.
Grandi obbiettivi per l’Oristano che questo anno punta al salto di categoria ed all’approdo in Massima Serie, quali sono le sensazioni di Pignagnoli in questo inizio di stagione?
“L’inizio di stagione a Oristano è stato molto positivo, sia dal punto di vista umano, con un gruppo davvero positivo e dove ho ritrovato l’entusiasmo per questo sport che avevo da bambina, sia dal punto di vista calcistico, in quanto il mister sta curando ogni dettaglio in maniera certosina esternando professionalità. Il luogo lo conoscevo, è una seconda casa sia per gli amici sia per gli affetti ritrovati. Per me la Sardegna è la mia casa! Se dovessi evidenziare un piccolo neo rimarcherei il fatto di essere una squadra isolana e quindi di incontrare difficoltà logistiche nell’organizzazione della vita societaria e proprio per questo, noi giocatrici, stiamo chiedendo un grosso salto di qualità”.
Per concludere cosa ti aspetti da quest’annata dal punto di vista personale?
”Dal punto di vista personale mi aspetto di continuare a crescere perchè non mi sento assolutamente una giocatrice arrivata. Nonostante abbia deciso di scendere di categoria credo di avere ancora molto da apprendere. Sicuramente a Pignagnoli viene chiesto di fare la differenza, proprio per questo mi sento un gran peso che, anche a livello personale, devo saper gestire. Sul campo spero solo di assimilare al più presto i tempi e le velocità della categoria, differenti a quelli di A, per poter apportare nel migliore dei modi il mio personale contributo alla squadra contribuendo ad un importantissimo risultato quale è la promozione”.
Intervista realizzata a cura di Mattia Martini
michelepio.pompilio@olimpiazzurra.com
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foto Calcio Dilettante