Ciclismo
Ciclismo: la Colombia è pronta a dominare?
Negli ultimi si stanno facendo riconoscere sempre con maggiore frequenza negli ordini di arrivo delle più importanti corse ciclistiche i corridori colombiani. Da sempre il Paese sudamericano ha fornito ottimi talenti al ciclismo Mondiale, ma mai come in questi anni si era affacciata al professionismo una generazione di talenti così continui e numerosi.
Tendenzialmente i colombiani hanno tenuto le attitudini di sempre: quasi come fosse scolpito nel loro DNA, sono scalatori. Scalatori puri, praticamente tutti. Un fisico compatto, di altezza relativamente ridotta, e l’abilità di andare fortissimo in salita. Nulla a che vedere, ad esempio, con le prestazioni composte e perfette di Bradley Wiggins. Un andamento molto irregolare ma in grado di fare male a tantissimi accompagnato da un’ottima esplosività che permette loro di essere competitivi anche nelle corse di un giorno.
Non è un caso che ci sia una squadra Professional, quindi non appartenente al World Tour, completamente composta da corridori colombiani, anche se la direzione è in parte italiana con Claudio Corti. In questo modo molti giovani possono affacciarsi al professionismo per sperare, nel futuro, di raggiungere livelli di eccellenza.
Nairo Quintana, Rigoberto Uran e Carlos Betancur sono solo alcuni dei nomi che stanno facendo innamorare i tifosi. Il primo, alla Movistar, ha concluso al secondo posto il Tour de France, risultando il migliore dopo l’imbattibile Chris Froome. Uran, da qualche anno al Team Sky, è un ottimo corridore sia per i Grandi Giri che per le classiche come ha dimostrato anche al Mondiale, quando è stato tagliato fuori dalla lotta per la vittoria solo da una caduta nei chilometri finali. Betancur, dal canto suo, è stato tra i migliori al mondo nelle classiche di primavera, ma incarna ancora alcuni dei difetti “tipici” dei suoi connazionali, in particolare sulle due ruote.
In primis è molto meno regolare dei suoi compagni di nazionale. Dopo una grandissima primavera, culminata con i piazzamenti nella Top 5 alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi oltre che ad un Giro d’Italia di altissimo livello, è di fatto scomparso dalle prime posizioni nelle corse più importanti salvo provare a ricomparire solo in queste ultime gare stagionali. Da sempre i colombiani faticano ad essere competitivi durante tutta la stagione. Proprio in questo senso, però, questa new generation sembra differire dai predecessori. Non sono più delle schegge impazzite capaci di prestazioni e controprestazioni in pochi giorni, ma hanno la capacità di competere ad alto livello anche nei grandi giri, nei quali la costanza è una dote essenziale.
Difficile dire, al momento, se questi corridori hanno le possibilità per diventare dominanti in futuro. È certo, però, che hanno tutte le carte in regola per conquistare successi importanti.
gianluca.santo@olimpiazzurra.com
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