Ciclismo
Ciclismo: il pagellone del 2013, ultima parte
Chiudiamo con la terza ed ultima parte il pagellone dedicato alla stagione appena conclusasi di ciclismo su strada. Oggi analizziamo le prestazioni di quei corridori che hanno fatto più fatica, raccogliendo risultati meno soddisfacenti.
MOSER Moreno, voto 6: alterna lampi di classe a periodi bui. Parte bene a Camaiore, poi vince la Strade Bianche, salvo scomparire nelle classiche delle Ardenne. La prima parte del Tour de France sembra un calvario, ma nonostante questo nel finale torna protagonista arrivando a cogliere il terzo posto sull’Alpe d’Huez. Nel finale di stagione di stagione si ferma per motivi di salute. Un’annata difficile.
GREIPEL Andrè, voto 6: con Kittel e Cavendish gli resta poco, ma porta comunque a casa la sufficienza. Bella, in particolare, la vittoria ad Amburgo.
RATTO Daniele, voto 6: coglie buoni piazzamenti nelle volate movimentate, ma in particolare si rende protagonista di una splendida vittoria alla Vuelta. La prossima stagione deve cogliere risultati più importanti nelle corse a lui più adatte.
VOECKLER Thomas, voto 6: spesso e volentieri non è un fattore e delude anche al Tour de France. Si riscatta con una splendida azione al Lombardia, che però non va in porto.
ALBASINI Michael, voto 6: non è quello dello scorso anno, ma rimane comunque un corridore completo e competitivo in diversi ambiti.
KISERLOVSKI Robert, voto 6: non incide al Giro, mentre alla Vuelta è un ottimo gregario per Horner. Da lui, però, ci si aspetta competitività sulle tre settimane.
BASSO Ivan, voto 6: la sua stagione è veramente sfortunata. Non può partecipare al Giro d’Italia per problemi fisici, mentre alla Vuelta viene tagliato fuori da una crisi di freddo dopo che aveva mostrato una buona condizione. Buona performance al Giro di Lombardia.
MODOLO Sacha, voto 5,5: l’anno che segna il suo passaggio in una World Tour è avaro di soddisfazioni. Già dalle prime uscite della prossima stagione è atteso al riscatto.
SANCHEZ Samuel, voto 5,5: nell’ultimo anno dell’Euskaltel non convince praticamente mai. Sembra sul viale del tramonto, faticando sia nelle classiche che nei grandi giri.
MEERSMAN Gianni, voto 5,5: ha qualità importanti, ma non le sfrutta. Emblematica la Vuelta, con diversi arrivi quasi perfetti per le sue caratteristiche ma senza acuti per il corridore della OmegaPharma-QuickStep.
FARRAR Tyler, voto 5,5: sulla fiducia. Fa poco anche in una Vuelta povera di velocisti al via. Quantomeno è tornato negli ordini di arrivo.
BOOM Lars, voto 5,5: non riesce a mantenere le attese che ci sono nei suoi confronti, in particolar modo nelle classiche del nord, in cui era atteso tra i protagonisti. Il suo ruolo, invece, risulta solo marginale.
GOSS Matthew, voto 5,5: praticamente impalpabile, pochissimi guizzi. Non è più il corridore in grado, nel 2011, di vincere la Milano-Sanremo.
BOLE Grega, voto 5,5: dopo le buone prestazioni di qualche anno fa, il corridore della Vacansoleil non sembra più in grado di tornare a certi livelli e fatica anche nelle corse a lui più adatte.
ROLLAND Pierre, voto 5,5: un anno sottotono. Per il 2014 è chiamato a riscattarsi, considerando anche la pressione, giustificata, dei transalpini. Al Tour de France non è al livello dei migliori e deve inventarsi corridore da fughe.
FRANK Mathias, voto 5,5: leggermente sottotono, può sicuramente fare meglio.
HUSHOVD Thor, voto 5,5: il campione del Mondo di Geelong non è più brillante quanto qualche stagione fa, ma si toglie comunque alcune soddisfazioni. Non sufficiente per il 6.
GESINK Robert, voto 5,5: resta, per l’ennesima stagione, un incompiuto. Ha le potenzialità per raggiungere le prime posizioni ne grandi giri ma fatica sempre a fare il salto di qualità necessario. E le primavere, ormai, iniziano ad essere tante.
FERRARI Roberto, voto 5,5: meglio all’Androni nel 2012. Il passaggio in Lampre sembra tarpargli le ali. Non è quasi mai competitivo con i migliori al Mondo.
Sir. Bradley WIGGINS, voto 5,5: il podio Mondiale a crono e il Giro di Gran Bretagna non possono risollevare le sorti di una stagione decisamente negativa. Ma dopo un 2012 straordinario sarebbe stato impossibile ripetersi.
PHINNEY Taylor, voto 5,5: dopo aver fatto bene nel 2012, in questa stagione ha faticato. È tra i migliori cronoman del mondo, ma può migliorare e tanto. Da valutare meglio sul pavè, terreno che potrebbe regalargli numerose soddisfazioni.
HESJEDAL Ryder, voto 5,5: corre benissimo alla Liegi, inizia forte al Giro ma si perde strada facendo. Al Tour si fa notare per gli occhiali e le fughe senza speranze, quando sembra recuperare la forma nel mese di settembre decide di non prendere il via nel Mondiale.
ANTON Igor, voto 5,5: tanta volontà, spesso in fuga o all’attacco, ma dopo la Vuelta del 2010 non è più tornato allo stesso livello. Stagione sottotono, come quella di tutte l’Euskaltel.
HENAO Sergio, voto 5,5: ci si aspettava molto di più da lui, ma fa spesso fatica a rimaner con i migliori. La Vuelta è un calvario. Il suo cammino tra i pro, iniziato bene, sembra essersi fermato, specialmente nelle corse più importanti.
KOLOBNEV Alexander, voto 5: si fa vedere, di fatto, solo nelle classiche italiane di agosto. Un netto passo indietro rispetto allo splendido Cauberg del Mondiale 2012, quando fu al livello di Valverde e soci.
BOASSON HAGEN Edvald, voto 5: dovrebbe essere il rivale numero 1 di Peter Sagan, invece non ci arriva neanche vicino. Flop al Nord, conquista una vittoria di tappa alla Vuelta ma poco più. Decisamente al di sotto delle aspettative.
GILBERT Philippe, voto 5: una sola vittoria in maglia iridata e la seconda primavera a basso livello consecutiva. Probabilmente, nelle ultime stagioni, sono mancati gli stimoli d’inverno. Il 2014 potrebbe essere l’ultima chiamata per trasformare una più che buona carriera in un’ottima carriera.
DE GENDT Thomas, voto 5: un corridore con un potenziale importantissimo, ma nella scorsa stagione sempre in ombra e in difficoltà. Sarebbe bello tornare ad ammirare il corridore che, sul Mortirolo e sullo Stelvio, è andato a conquistare un podio al Giro d’Italia.
BOONEN Tom, voto 5: è anche sfortunato, ma già dalle prime corse stagionali non sembra quello del 2012. La caduta al Fiandre lo mette fuori gioco per il resto della stagione, ma non può meritare la sufficienza. Chiamato, nel 2014, ad un pronto riscatto.
CONTADOR Alberto, voto 5: assolutamente inconsistente. È il fantasma di se stesso, non riesce praticamente mai ad incidere. La grande sfida annunciata del Tour, tra lui e Froome, nemmeno prende il via. Urge, per lui, trovare un rimedio per tornare competitivo.
CUNEGO Damiano, voto 5: desaparecido. Fa fatica a tenere le ruote dei migliori praticamente sempre, e anche quando si mette al servizio dei compagni viene surclassato dagli altri corridori. In generale, pochissimi prestazioni discrete, pochissimo per il corridore che, a soli 22 anni, ha dominato un Giro d’Italia.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
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