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Ciclismo: Nibali il faro dell’Italia, ma non è solo

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Un Giro d’Italia, podio al Tour de France, podio alla Vuelta a España, un secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, un terzo posto alla Milano-Sanremo e la medaglia di legno al Mondiale. Questi, negli ultimi 2 anni, i risultati principali di Vincenzo Nibali, vero e proprio faro del movimento ciclistico italiano.

Il messinese, negli anni, ha acquisito sempre maggiore sicurezza nei proprio immensi mezzi, quasi entrando in una nuova dimensione. Questo gli sta permettendo di conquistare fior di risultati. Nei grandi giri è tra i tre corridori più forti del Mondo, e anche nelle Classiche più impegnative può dire la sua quantomeno per il podio. In attesa del prossimo anno, in cui dovrebbe tentare un nuovo assalto al Tour de France, ci chiediamo: ma oltre Nibali, cosa ci offre l’Italia? 

È indubbio che rispetto a qualche anno or sono il nostro movimento non è più così dominante. Basti pensare ai tre mondiali vinti tra il 2006 e il 2008, senza dimenticare che anche nel 2005 ci siamo arrivati molto vicini. Adesso, anche a causa di una sempre maggiore globalizzazione del ciclismo, le nazioni che possono vantare corridori di livello sono sempre di più e questo va a penalizzare nazioni come Italia, Belgio e Spagna, storiche fucine di talenti negli scorsi decenni.

In ogni caso, l’Italia riesce ancora a ritagliarsi i suoi spazi, rimanendo al secondo posto del ranking UCI per nazioni dietro solamente alla Spagna. Tanti giovani si stanno affacciando al panorama internazionale, e alcuni devono ancora dare il loro meglio, mentre corridori più esperti continuano ad ottenere piazzamenti e successi di prestigio. Negli ultimi mesi, ad esempio, sembrano essere quasi risorti due corridori come Giovanni Visconti e Pippo Pozzato, quasi dati per finiti da molti. Il primo ha conquistato 2 tappe al Giro d’Italia, salvo poi pagare a causa di alcune sfortune nella seconda parte di stagione. Pozzato, invece, è tornato al successo in una classica di prestigio come il GP Plouay e, per il 2014-se tutto dovesse andare per il meglio-, può ancora essere considerato la punta dell’Italia per le classiche del nord.

Diego Ulissi, Fabio Felline e Moreno Moser hanno dimostrato di avere i numeri e sono attesi ad una maggiore regolarità che dovrebbe arrivare con il passare degli anni. Al momento il più pronto sembra Ulissi, anche se Moser, quando in forma, vale già i big mondiali. Il problema, per l’alfiere della Cannondale, è che spesso e volentieri non riesce a trovare le giuste condizioni e scivola in posizioni poco consone al suo talento e alla sua classe.

In ottica corse a tappe il prospetto più interessante sembra Fabio Aru, un vero predestinato del pedale. Il sardo, già quest’anno, ha dimostrato doti da grimpeur da primo della classe. Non va dimenticato Domenico Pozzovivo, piazzato sia al Giro che alla Vuelta e sempre tra i migliori in salita. Anche per le volate corridori come Giacomo Nizzolo stanno salendo alla ribalta, senza dimenticare Elia Viviani, punta del movimento in questo particolare frangente di corsa. Tra gli altri ci sono anche Sacha Modolo, atteso al salto di qualità con il passaggio alla Lampre, e Oscar Gatto, due corridori che possono assolutamente dire la loro nelle corse adatte.

Tutti questi corridori, per il 2014, possono ottenere risultati di prestigio: Vincenzo Nibali non è solo.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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