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Da Londra 2012 all’anno post-olimpico: Italia in crescita tra mille contraddizioni
Non sarà stata una stagione roboante, ma neppure da buttare, come avevamo già accennato qualche settimana fa (clicca qui per l’approfondimento). Potremmo definirlo un anno di transizione e rinnovamento, descrizione che si confà ad una stagione post-olimpica dove diversi big tirano il fiato (Galiazzo, Molmenti, Molfetta, etc.) e numerosi giovani si affacciano sulla scena internazionale (clicca qui per scoprire di chi stiamo parlando). Insomma, un 2013 in cui porre le fondamenta del grattacielo olimpico di Rio 2016, pur mantenendo un livello di competitività diffusa, anche se diverse discipline, come vedremo, preoccupano non poco.
Grazie al prezioso aiuto di un nostro fedele lettore, Gabriele Dente, abbiamo potuto constatare che il livello medio dell’Italia si è accresciuto rispetto alle Olimpiadi di Londra 2012. Lì il Bel Paese finì per 65 volte tra le prime 8 posizioni delle classifiche finali. Quest’anno, considerando i Mondiali disputati dei vari sport olimpici, il computo sale a 68, quando all’appello mancano ancora le rassegne iridate di pugilato (al via domani) e sollevamento pesi.
Alcune precisazioni. Nella somma non abbiamo tenuto conto delle medaglie conquistate dalle squadre di fioretto femminile e sciabola maschile (le quali con ogni probabilità saranno escluse dal programma di Rio de Janeiro 2016), né dei piazzamenti di Valentina Vezzali e Carolina Erba nel fioretto femminile individuale (ogni nazione potrà schierare solo due atlete ai Giochi), né infine quelli di Diana Bacosi e Federica Caporuscio nel tiro a volo (ai Mondiali 2 atlete per nazione, solo 1 ai Giochi).
Aggiungiamo che nell’anno solare in corso, in diversi sport, come si potrà vedere dalla tabella allegata, non si sono disputati i Mondiali.
Si comprende, dunque, come il il livello generale dell’Italia, intendendo con esso la capacità di raggiungere le prime 8 posizioni che da sempre rappresentano lo scoglio per entrare nel gotha planetario, sia cresciuto rispetto al 2012.
Sotto il profilo delle medaglie, invece, si è assistito ad una flessione. Escludendo ancora una volta i podi delle squadre di fioretto femminile e sciabola maschile, quest’anno la nostra nazione ha raccolto un totale di 18 allori complessivi in gare olimpiche, di cui 5 d’oro. La metà di queste (oltre a ben 4 ori) sono arrivate da scherma (5) e tiro a volo (4).
Ora, confidando in 2-3 podi ai Mondiali di pugilato e volendo assegnare all’Italia altre medaglie virtuali dagli sport che, pur essendo ‘senza rassegna iridata’ nel 2013, ci hanno visto al vertice per tutto l’anno (pallavolo maschile, tiro a segno e tennis femminile, con il doppio Errani-Vinci in testa al ranking WTA), si può quantificare un bottino post-olimpico tricolore intorno ai 24-25 metalli preziosi. Dunque non così distante da Londra, ma comunque tale da parlare di flessione.
Un dato però preoccupa particolarmente: l’Italia è riuscita a salire sul podio solo in 9 discipline e, avuto riguardo solo alle medaglie, si mantiene nell’elite internazionale grazie a scherma e tiro a volo. Alcune discipline appaiono decisamente in ritardo (ciclismo su pista, judo, lotta, badminton), altre vivono una complicata fase di rilancio (atletica, nuoto e canoa velocità).
Per concludere, dunque, la valutazione finale deve tenere conto di tutti quanti gli aspetti sopracitati. Un’Italia in crescita globalmente rispetto a Londra 2012 per numero di piazzamenti elitari conseguiti, ma meno cinica nella corsa alle medaglie. Con alcune discipline che perpetuano uno stato di salute ottimo e trascinante per il movimento ed altre che invece arrancano, chi con squarci di luce chi brancolando nel buio.
Con i suoi eccessi e le sue storiche contraddizioni, pur in un anno che non sarà di certo ricordato tra quelli memorabili, l’Italia conferma comunque a testa alta il proprio ruolo nella nobiltà dello sport mondiale, pur con diversi Paesi emergenti sempre più autorevoli. Consapevole che, ultimato il grattacielo olimpico, dovrà per forza di cose essere il tempo della grande messe.
Scarica il file di Gabriele Dente con la tabella completa dei piazzamenti azzurri
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