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ESCLUSIVA | Intervista a Pietro Dutto: “Le Olimpiadi un sogno, e la staffetta… “

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Con l’avvicinamento alla stagione invernale, e alle Olimpiadi di Sochi 2014, andiamo a scoprire qualcosa di più su Pietro Dutto, uno dei giovani biathleti italiani che negli ultimi anni ha svolto un ottimo lavoro, fino ad arrivare nella squadra A. Andiamo ad analizzare, con lui, com’è passata l’estate e quali sono, in vista dei mesi più freddi dell’anno, gli obiettivi per cui ha lavorato.

Pietro, come hai passato l’estate? Sei riuscito ad allenarti senza intoppi?

“Ho passato una buona estate, mi sono allenato come mai prima d’ora, non tanto come numero di ore complessive ma come qualità dell’allenamento: ho investito su me stesso, sono andato circa un mese ad Anterselva tra un raduno collegiale e l’altro per proseguire gli allenamenti con i miei compagni e avere un supporto tecnico da parte dei miei allenatori Oberegger Patrick e Andreas Zingerle; questa è stata una novità rispetto agli anni passati nei quali mi allenavo a casa da solo tra un raduno e l’altro”.

Ti senti soddisfatto per il lavoro svolto?

“Direi di si, mi sento a posto con la mia coscienza, ho svolto tutti i lavori programmati e ho vissuto al 100% verso il biathlon, la conferma l’avremo quest’inverno e ad aprile spero di avere la conferma di tutto il lavoro svolto”.

Il tuo rapporto con il poligono come si è evoluto dalla scorsa stagione? Credi di essere riuscito a migliorare le tue prestazioni?

“La scorsa stagione è stata un apprendistato continuo, il livello in Coppa del Mondo è altissimo, non ti puoi permettere l’errore altrimenti paghi e soprattutto tutti gli atleti fino al 100° sono competitivi; ho alternato buone prestazioni ad alcune da dimenticare, affrontando scenari nuovi e condizioni meteo (nebbia, vento) di alcuni poligoni veramente difficili. Queste situazioni hanno accresciuto il mio bagaglio di esperienza e sicuramente mi serviranno ad affrontare a testa alta la prossima stagione mondiale”.

La stagione che sopraggiunge è importante, in particolare, perchè ci saranno i Giochi Olimpici. Da un punto di vista fisico punti ad essere al meglio già da dicembre o hai programmato di raggiungere il top della forma per l’appuntamento a 5 cerchi?

Il nostro obbiettivo sono, senza ombra di dubbio, i Giochi Olimpici; in ogni caso cercherò di essere in buone condizioni fin dall’inizio per dimostrare a me stesso e a chi crede in me il mio valore e soprattutto centrare la qualifica olimpica”.

Cosa vuol dire per te avere la possibilità di partecipare ai Giochi?

Partecipare ai Giochi è l’obbiettivo di chiunque pratichi il nostro sport, rappresenta la massima manifestazione della vita a cui si possa aspirare”.

Lo scorso anno hai ottenuto qualche buon piazzamento. L’obiettivo di quest’anno è ripeterti o punti a migliorarti ulteriormente?

“L’obbiettivo di quest’anno è ripartire innanzitutto dalle buone prestazioni dello scorso anno e successivamente “chiudere il cerchio” tiro-condizione atletica che mi è mancato spesso lo scorso anno”.

Quale può essere un sogno per la stagione invernale che sta arrivando?

“La partecipazione ai Giochi Olimpici sarebbe già un sogno realizzato per me, poi da quel punto tutto quel che viene per me è positivo”.

Nei giorni scorsi, con la squadra maschile, stavate lavorando in Austria, a Ramsau. Come stanno procedendo questi ultimi ritiri?

“Stanno procedendo bene, in Austria abbiamo sciato tutte le mattine e lavorato al poligono al pomeriggio combinando il tiro agli ski roll. Con questo ritiro abbiamo chiuso un ciclo di 3 settimane di carico molto intenso, ora non ci resta che il lavoro di sgrossatura che faremo in Norvegia a novembre e poi saremo pronti per l’esordio ad Östersund”.

Qual è, per un biathleta, la situazione di gara più emozionante e difficile da gestire psicologicamente?

“Sicuramente l’ultima serie di una gara oppure il tiro in piedi dalla staffetta”.

Qual è stata, fino a questo momento, l’emozione più bella della tua carriera?

“La mia prima medaglia a livello internazionale, la staffetta a Ruhpolding 2008 ai Mondiali Giovani”.

Se potessi decidere di migliorare qualcosa di Pietro Dutto come atleta, cosa sceglieresti?

“Darei più continuità alle mie prestazioni al poligono.. ma ci stiamo lavorando!”

Quando vuoi distrarti dal biathlon, spesso, decidi di uscire in bicicletta. Perchè proprio il ciclismo? Cosa ti regala?

“Io sono cresciuto a pane e bici, per alcuni anni mi sono cimentato con buoni risultati nel ciclismo alternandolo alle gare di fondo e biathlon d’inverno, ma poi ho dovuto fare una scelta e a malincuore abbandonare le gare, mi rimarrà sempre il dubbio di non averci provato con la bici. Ora in sella ci torno sempre volentieri, mi cimento in qualche garetta in primavera e sono contento che fa parte del mio programma di allenamento”.

Cosa pensi della staffetta maschile italiana? Può togliersi delle soddisfazioni importanti, considerando anche i risultati degli anni scorsi?

“La staffetta italiana sicuramente può raggiungere risultati importanti, le individualità hanno grandi potenziali, ma purtroppo l’ultimo anno non si è mai riusciti a raggiungere il risultato pieno”.

Com’è il clima nella squadra? Molti di voi sono ragazzi giovani, immagino non si parli solo di sci stretti e carabina…

“Il clima è ottimo, quest’anno con Domink Windisch e Lukas Hofer ho passato molto tempo e abbiamo instaurato un rapporto che va oltre il biathlon; sono molto contento di ciò perchè i lunghi periodi fuori da casa sono più leggeri”.

Chi è stato, magari quando eri piccolo, il tuo biathleta preferito?

“Ole Einar Bjoerndalen”.

Cosa servirebbe, secondo te, al biathlon italiano per fare il salto di qualità a livello mediatico?

“Indubbiamente dovrebbe essere trasmesso sui Canali non a pagamento; Eurosport sta facendo un ottimo lavoro con il nostro sport ma purtroppo non tutti possiedono Sky”.

Se dovessi scommettere sul nome di un giovane azzurro che può fare bene in futuro, su chi punteresti i tuoi soldi?

“Su Lisa Vitozzi, ha già dimostrato di non essere troppo lontana dalle ragazze della squadra di Coppa del Mondo ed è ancora molto giovane”.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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