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Ciclismo
Europei ciclismo su pista: l’Italia c’è
Siamo vivi. Certo, i fasti anche solo di metà anni Novanta sono ancora abbastanza lontani, ma l’Italia della pista ha dato dimostrazione, agli Europei di Apeldoorn, di proseguire bene sulla strada del rilancio in un settore che ci ha dato tantissime soddisfazioni in passato, prima di un drammatico oblio.
Un nome su tutti: Elia Viviani, perfetto simbolo di quell’integrazione strada/pista che è poi una delle chiavi per fare bene da ambo le parti. Il veronese ha confermato il titolo nella corsa a punti-specialità che, purtroppo, non sembra poter rientrare a breve nel giro olimpico-e ha poi ottenuto un brillantissimo successo nell’americana, forse la disciplina più spettacolare dei velodromi, assieme a Liam Bertazzo, ventunenne padovano alla prima medaglia continentale. Sempre nel madison va apprezzato il quarto posto di Michele Scartezzini e Paolo Simion, altra coppia giovanissima, fondamentale nel supportare in gara il duo d’oro. La panoramica maschile si chiude con le consuete difficoltà in velocità (Francesco Ceci è decisamente lontano dai migliori del continente) e con un buon riscontro cronometrico dall’inseguimento a squadre (Marco Coledan ha fatto molto bene anche nella corsa a punti): infine, nell’omnium Francesco Castegnaro era tra i più giovani in gara e non poteva realisticamente fare molto di più.
Nel settore femminile, segnali positivi arrivano dalla bresciana Simona Frapporti, autrice di un omnium in crescendo (nono posto finale per lei), mentre discreti piazzamenti sono firmati da Elena Cecchini e Maria Giulia Confalonieri nella corsa a punti. Qui manchiamo totalmente, anche solo a livello partecipativo, nello sprint: l’inseguimento a squadre ha fatto registrare invece una prestazione non all’altezza delle aspettative.
foto Bettini
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
Luca46
21 Ottobre 2013 at 22:06
Abbiamo messo dietro una nazione come la FRancia anche se credo che al momento il loro movimento sia ancora avanti rispetto al nostro. Speriamo che questi buoni risultati dettino una traccia per il futuro e che invoglini squadre e atleti a dedicarsi alla pista.