Ginnastica, dubbi sui documenti cinesi: ancora falsificati?

Agli ultimi Mondiali di ginnastica artistica, la Cina è tornata a far parlare di sè. E non per le medaglie (ne è arrivata solo una). Sono ancora i dubbi sull’età delle ragazze a dominare la scena. Alcune carte d’identità sembrano davvero falsificate.

A saltare all’occhio più di tutte è lo scricciolo Shang Chunsong (nella foto copertina, finalista alla trave): 1.38 di bambina che, secondo l’anagrafe, è nata il 18 febbraio 1996 (quindi starebbe per diventare maggiorenne) ma che dimostra 10-12 anni. Non di più.

Non che le altre fossero da meno: Zeng Siqi (5 febbraio 1996) potrebbe avere un paio d’anni in meno di quanto dichiarato; Huang Huidan, campionessa del Mondo alla parallele, dovrebbe essere nata il 16 maggio 1996 ma anche su di lei permangono alcuni dubbi, sebbene rispetto alle connazionali sia strutturalmente più formata; la capitana Yao Jinnan, quinta nel concorso generale, è già maggiorenne (8 febbraio 1995). Una cosa curiosa: tre su quattro sono nate nel mese di febbraio, mese molto “facile” per guadagnarsi un altro anno intero…

Le proteste si sono levate da più parti, le critiche sono arrivate unanime dai quattro angoli del Pianeta. A “gridare” più forte è stata Martha Karolyi, la Direttrice Tecnica degli USA: “Noi rispettiamo le regole. Credo che le cinesi stiano gareggiando con ginnaste che non hanno l’età minima per partecipare a un Mondiale”.

Una ginnasta, per partecipare a una competizione tra le seniores, deve avere almeno 16 anni (o comunque compierli durante la stagione in corso). Dunque la falsificazione dei passaporti (è il documento preso in considerazione dalla Federazione Internazionale) serve per far concorrere ragazze che in realtà potrebbero.

Perché pensare male sempre e solo della Cina? Perché lo ha fatto diverse volte e perché le ragazzine portate in pedana non lasciano troppo spazio all’immaginazione.

Il precedente più illustre e famoso è quello che riguarda Dong Fangxiao. Alle Olimpiadi di Sidney 2000 la Cina conquista il bronzo nel concorso a squadre alle spalle di Romania e Russia, relegando gli USA al quarto posto.

I dubbi sono immediati: la Dong dovrebbe avere 17 anni, ma ne dimostra almeno tre in meno. La magagna salterà fuori solo otto anni dopo, stupidamente: alle Olimpiadi di Pechino 2008, la ginnasta lavora come tecnico e la carta di identità questa volta riporta un chiaro 23 gennaio 1986. A Sidney, quindi, aveva solo 14 anni come tutti immaginavano. Cina squalificata e bronzo che vola verso gli USA.

Sempre a Pechino, He Kexin e Jiang Yuyuan sembrano troppo piccole. Vengono chieste delle verifiche che però confermano l’età delle due campionesse.

Sia chiaro non è un discorso limitato solo alla Cina. La grande Daniela Silivas da classe 1972 divenne classe 1970 per partecipare ai Mondiali di Montreal 1985 dove vinse l’oro alla trave e l’argento a squadre con la sua Romania. La sovietica Olga Mostepanova venne invecchiata di un paio d’anni (lei dice di essere una classe 1970, invece veniva sempre riportata come 1968). Ma anche la rumena Alexandra Marinescu; ma anche la nordcoreana Hong Su Jong (sta ancora pagando con tutto il suo Paese) gemella (dovrebbe) di quella Jong che ha vinto il bronzo al volteggio proprio ad Anversa… E chissà quante altre…

Soluzioni? Controlli più attendibili. Se c’è gente furba bisogna ricorrere ai ripari: a mali estremi, estremi rimedi. Il controllo del polso attraverso le lastre oppure il controllo dei denti misurano con precisione scientifica la data di nascita di una persona (l’errore massimo è nell’ordine di 3-4 mesi). Se è l’unico modo per avere delle competizioni sicure e corrette, procediamo. Ben consci che non sia corretto nei confronti delle atlete che, in certi brogli, non c’entrano proprio nulla…

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook

Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo

Clicca qui per seguirci su Twitter