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Golf: Francesco Molinari, un nuovo inizio?

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Una nuova stagione, lunga solo tre tornei. Per Francesco Molinari, il secondo posto ottenuto in Cina nel BMW Masters ha spalancato orizzonti e scenari completamente diversi da quelli previsti qualche settimana fa, quando l’annata del torinese sembrava destinata a sfociare nell’anonimato, lontano dalla gloria a cui lo avevamo abituato. Ora, invece, il riscatto, apparentemente un preludio a delle Final Series da giocare da protagonista.

Protagonista, però, non lo è stato durante tutto il 2013, vissuto tra rarissimi alti e troppi tornei interlocutori in cui non ha espresso il proprio immenso potenziale. Il vero Molinari, in pratica, si è visto per la prima volta a maggio al BMW PGA Championship, con un 9° posto dai non pochi rimpianti per aver buttato via la prima posizione nel terzo giro. Un momento di forma positivo di breve durata, in quanto Chicco si rituffa nella mediocrità per uscirne, però, in grande stile a luglio al British Open, dove coglie la sua seconda top ten in carriera in un Major (9°), all’apparenza il risultato giusto per smuovere un’intera stagione e per risalire la china da agosto. E, invece, ecco di nuovo il letargo, con prestazioni incolori a susseguirsi irreparabilmente; due tagli consecutivi gli costano forse il punto più basso dell’anno, da cui il torinese non può che rialzarsi. L’Open d’Italia lo vede concludere 16°, ma a prescindere dal buon piazzamento finale a saltare agli occhi in quel weekend sono i cambiamenti nel tanto vituperato putt, con l’avvicendamento tra Jamie Spence e Dave Stockton alla guida tecnica di questo delicato colpo, vera spada di Damocle nel gioco del vincitore della Ryder Cup 2010 e 2012.

Gli aggiustamenti e le novità apportate da Stockton, difatti, potrebbero rappresentare il punto di svolta nella stagione e – chissà – nella carriera di Francesco Molinari; non che quest’ultima, finora, sia stata deludente, ma con un bagaglio tecnico finalmente completo l’azzurro potrebbe togliersi ulteriori soddisfazioni, a cominciare dalle prossime settimane. Se da tee a green, infatti, il minore dei fratelli può considerarsi uno dei migliori del globo, lo stesso non si poteva dire – fino a settimana scorsa – del putt, spesso la causa delle prove più opache del 31enne. Ma, se il buongiorno si vede dal mattino, l’inizio delle Final Series potrebbe non essere soltanto uno sporadico (e magnifico) secondo posto, bensì l’apertura di un nuovo capitolo nella vita sportiva di Chicco Molinari.

Foto: Getty Images

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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