Pattinaggio velocità, Andrea Giovannini in esclusiva: “Obiettivo Sochi”

E’ il talento annunciato del pattinaggio velocità italiano. Medaglia di bronzo nell’all-round ai Mondiali juniores 2013 e oro nei 3000 metri, atleta eclettico e portato per le lunghe distanze. Presto per dire se Andrea Giovannini sia davvero l’erede del grande Enrico Fabris. Di certo le potenzialità appaiono sconfinate. Per il 20enne trentino la prossima sarà la prima stagione vissuta per interno tra i grandi di Coppa del Mondo. Un’occasione per accumulare esperienza e contribuire al rilancio del movimento tricolore.

La prossima sarà la tua prima, vera annata tutta tra i senior: quali sono le tue aspettative?
“Il mio obiettivo primario sarà centrare la qualificazione alle Olimpiadi di Sochi 2014“.

Avendo già debuttato in Coppa del Mondo, quali differenze hai trovato con il circuito juniores e cosa ti manca per arrivare a primeggiare anche tra i grandi?
“Sì, l’anno scorso ho debuttato nel circuito senior e mi è servita molto come esperienza: sicuramente il livello è molto alto. Quindi per arrivare in alto serve lavorare molto sia tecnicamente che fisicamente“.

Sei soddisfatto della tua preparazione estiva? Su quali aspetti vi siete soffermati?
“La preparazione estiva è andata molto bene, abbiamo creato un gruppo molto affiatato e secondo me sarà la chiave per riuscire ad andare forte in questa stagione, oltre ovviamente ad allenamenti duri che però con un gruppo così risultano più sopportabili“.

Qual è il tuo rapporto con lo staff tecnico?
“Con i tecnici Stefano Donagrandi e Giorgio Baroni il rapporto è molto buono, stiamo lavorando tanto per ottenere delle buone prestazioni in quest’annata e loro ci aiutano molto a migliorare sia fisicamente che tecnicamente“.

Punterai sulla polivalenza o ti concentrerai solo su un paio di distanze?
“Considerando le mie caratteristiche, quest’anno punterò moltissimo sui 5000 metri (oltre ovviamente al team pursuit), nei prossimi cercherò di migliorare anche nei 1500“.

Distanza preferita?
“Sono i 5000 metri, perché è lì che riesco ad esprimermi al meglio“.

Su quali aspetti tecnici e fisici pensi di dover migliorare ancora molto?
“Sicuramente posso migliorare ancora molto tecnicamente sia nella retta che in curva e progredendo sicuramente riuscirei a fare un salto di qualità nei risultati”.

Le Olimpiadi di Sochi sono un obiettivo realistico per te: andrai solo per fare esperienza o qualcosa di più?
“Il mio obiettivo principale è qualificarmi per fare esperienza in modo che fra 4 anni, migliorando molto, magari potrò puntare anche a qualcos’altro, però avendo già un’edizione importante alle spalle”.

Quale tempo ti piacerebbe far segnare entro fine stagione nei 5000?
“Diciamo che un risultato vicino ai 6’20” mi potrebbe accontentare (ovvero circa 20 secondi meno del suo attuale personale, ndr)“.

Ti pesa essere considerato l’erede di Fabris?
“Sicuramente Enrico ha fatto molto per il pattinaggio e per atleti giovani come me. Di certo è il punto di riferimento che tutti vorrebbero imitare, anche se ovviamente solo avvicinarsi alle sue prestazioni sarà difficilissimo“.

Quanto è arduo praticare questo sport in Italia, soprattutto per la mancanza di impianti?
“In italia praticare sport come il nostro è difficilissimo, infatti per allenarci siamo costretti ad andare all’estero per trovare stadi del ghiaccio aperti anche in estate. Sicuramente se in Italia si riuscisse ad avere uno stadio al coperto potremmo pattinare per tutto l’anno e migliorare molto“.

Pensi che l’Italia abbia buone possibilità di qualificarsi a Sochi nel team pursuit?
“Secondo me qualificarsi non sarà facilissimo perché staccheranno il pass solo le primo otto squadre. Però di sicuro noi ci proveremo e, qualora non dovessimo riuscirci, non sarà per demerito nostro, ma per merito delle altre nazionali“.

Quale sogno vorresti realizzare nella tua carriera?
“Il mio sogno credo sia lo stesso di tutti gli sportivi: vincere una medaglia olimpica. Ma sono consapevole che non sarà facile riuscirci“.

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federico.militello@olimpiazzurra.com