Rugby
Rugby: i top e flop della prima giornata delle coppe europee
TOP
Benetton Treviso
Michele Campagnaro: per le certezze, rivolgersi al trequarti classe 1993 (è bene ricordarlo) che, nonostante fosse all’esordio europeo, si è confermato ancora una volta l’uomo più affidabile per Franco Smith insieme a Favaro. Grinta da vendere e scompiglio nella difesa francese praticamente ad ogni incursione o tentativo di penetrazione.
Brendan Williams: la continuità ormai si è estinta dal suo dna, ma il talento resta perennemente intatto, pronto a scatenarsi quando tutti me se lo aspettano. Le sue accelerazioni e le sue classiche finte, questa volta, mandano sovente in delirio i dirimpettai d’Oltralpe, spesso in difficoltà al cospetto del furetto biancoverde.
Marco Fuser: un passo dopo la volta, il giovane seconda linea trevigiano sta ormai conquistando il posto fisso da titolare. Non garantirà la stessa sicurezza di Van Zyl in touche, ma le fondamenta sono più che solide.
Zebre
Dion Berryman: del neozelandese l’unico spunto offensivo degno di nota bianconero – dieci minuti iniziali a parte -, coinciso con la bella meta acrobatica marcata all’angolo.
Samuela Vunisa: il periodo di adattamento è ormai finito per il figiano, in crescita costante nelle ultime settimane. Ball carrier di sicuro affidamento, ancora con ampi margini di crescita nei prossimi mesi.
Dario Chistolini: il ritorno dall’Inghilterra, per ora, è più che soddisfacente. L’ex Gloucester non sta deludendo le attese, sfornando buone prestazioni ogni qualvolta viene chiamato in causa. Che Brunel stia pensando anche a lui per ‘allargare la base’?
FLOP
Benetton Treviso
Luke McLean: semplicemente inadatto all’apertura. L’italo-australiano conferma di essere un estremo (o quantomeno un’ala), ma di non avere né i tempi né le skills necessarie per guidare in modo ottimale la squadra. Bocciato, insomma. Non sarebbe meglio lanciare Ambrosini?
Alberto Sgarbi: sottotono rispetto ai suoi abituali standard il centro della Nazionale, meno compatto e roccioso del solito in difesa.
Zebre
Davide Giazzon: da rivedere nel complesso, in particolare nelle touche, giocate male e senza molto costrutto. Un deciso passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni, in cui sembrava aver innalzato il suo livello di gioco.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com