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Taekwondo: un futuro brillante per l’Italia

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Se il buongiorno si vede dal mattino, il taekwondo potrebbe diventare un’importante fonte di medaglie nei prossimi anni per l’Italia. La spedizione azzurra ha infatti concluso gli Europei junior di Vila Nova de Gaia (Portogallo) con il bilancio record di quattro ori e tre bronzi, un risultato senza precedenti (vedi articolo). Chiaramente, viste anche le esperienze pregresse in altri sport, la prudenza è d’obbligo, perché sappiamo quanto sia facile sprecare grandi talenti nel passaggio dalle categorie giovanili a quella senior, ma intanto le basi ci sono e sembrano molto solide.

I quattro ori di Licia Martignani (-55 kg), Cristiana Rizzelli (-62 kg), Roberto Botta (-73 kg) ed Antonio Flecca (-51 kg), oltre ai bronzi di Ginevra Graf (-46 kg) e Cristina Gaspa (-59 kg) hanno portato l’Italia al primo posto del medagliere per la prima volta nella storia della manifestazione.

L’esplosione del taekwondo tra i giovanissimi in Italia sta forse arrivando un po’ più tardi che in altri Paesi, ma sta comunque avendo successo, secondo quel processo di globalizzazione di questa disciplina che sta diventando sempre più universale. Questo anche grazie ai successi olimpici di Mauro Sarmiento e Carlo Molfetta, che hanno certamente contribuito ad accendere l’interesse nei confronti del taekwondo.

Un risultato del genere, che raramente è stato ottenuto dall’Italia anche in altri sport, promette un futuro brillante per la nazionale azzurra, ma allo stesso tempo non bisognerà sovraccaricare di pressione questi giovani atleti, che hanno certamente doti tecniche straordinarie ma che sono ancora giovanissimi e che quindi vanno gestiti come tali (ricordiamo che nel taekwondo la categoria junior va dai 14 ai 17 anni).

La sfida principale, soprattutto per i tecnici, sarà quindi quella di non imitare le tante altre discipline sportive in cui l’Italia ha ottenuto grandi risultati nelle categorie giovanili, per poi ritrovarsi con le briciole una volta che gli stessi atleti sono passati alle categorie dei “grandi”. Allo stesso tempo non bisognerà sottovalutare neanche la concorrenza internazionale, che si fa ogni anno sempre più folta ed agguerrita, con tanti Paesi che faranno di tutto per sottrarre all’Italia lo scettro ottenuto quest’anno.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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