Tennis: Matteo Donati, una carriera in rampa di lancio

 Il futuro del tennis italiano non è solo Gianluigi Quinzi, ma da qualche settimana stiamo assistendo all’esplosione di un altro talento azzurro, Matteo Donati. Il 18enne di Alessandria è riuscito nell’impresa di vincere in poco meno di due mesi quattro tornei del circuito Futures (due in Finlandia, Trieste e Biella), che gli hanno permesso di raggiungere la posizione numero 420 del ranking Atp.

Una crescita davvero esponenziale per il giovane piemontese e che lo potrebbe portare a fine anno anche a superare il muro dei primi 400 del mondo, avvicinandosi sempre di più all’altro astro nascente del tennis azzurro, quel Gianluigi Quinzi, che ora si trova alla posizione numero 338 del ranking.

Un percorso comunque diverso quello di Matteo, rispetto al marchigiano, e un cammino completamente diverso anche a livello juniores. Sicuramente Donati non ha voluto bruciare le tappe e sta progredendo di anno in anno insieme al proprio coach Massimo Puci. C’è stato un importante miglioramento tecnico in due colpi fondamentali come il dritto ed il servizio ed è lo stesso piemontese a confermare questa cosa: “Nel servizio ho cambiato la tecnica, passando da un’esecuzione con i piedi larghi ad una di chiusura con i piedi uniti. Ho ottenuto così maggior potenza, di circa una decina di chilometri orari e un miglior caricamento del braccio. Sul diritto sono sempre più sicuro, tanto da poterlo definire oggi, in particolare nell’esecuzione anomala, il mio colpo migliore. Ha superato, in efficacia, il rovescio. Ho compiuto progressi anche sotto il profilo atletico e per quanto concerne gli spostamenti laterali”

Per il prossimo anno l’obiettivo sarà quello di mantenere una certa continuità di risultati anche nei Challenger e proprio per abituarsi alla nuova avventura, Matteo probabilmente giocherà i tornei di Ortisei ed Andria. Un piccolo passo di una carriera che è solo all’inizio, ma con un futuro importante ormai dietro l’angolo.

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto tratta da terzotempomagazine.it

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