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Sci Alpino

Tre settimane a Sölden: come stanno gli azzurri?

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Sabato 26 e domenica 27 ottobre si riaprirà il grande Circo Bianco: la Coppa del Mondo di sci alpino, infatti, scatta anche quest’anno nel cuore dell’autunno da Sölden, nel Tirolo austriaco.

Due giganti sull’impegnativo Rettenbach, con tutti i rischi del caso per le gare su ghiacciaio (come le condizioni meteo e della stessa neve), per inaugurare la stagione olimpica, nella quale gli italiani non staranno certo a guardare. Nel settore maschile, l’Italia farà affidamento su una squadra collaudata-impegnata in questi giorni in allenamento ad Hitnertux-che però dovrà cercare di riscattarsi dopo un’annata non proprio positiva: al netto di Manfred Moelgg, finalmente tornato ad altissimi livelli anche tra le porte larghe, i veterani Davide Simoncelli e Massimiliano Blardone valgono stabilmente la top five in questa disciplina, risultato raramente raggiunto nel corso del 2012-2013 (il piemontese, a detta di Ted Ligety, è stato penalizzato dai nuovi raggi di curvatura degli sci che complicherebbero la vita a chi ha una sciata così “diretta”). L’anno olimpico può essere però quello della definitiva affermazione di un trittico di giovani gigantisti molto interessanti: da un Giovanni Borsotti finalmente rientrato a pieno ritmo dopo un brutto infortunio ad un Roberto Nani già stabilmente in zona punti, senza dimenticarsi di un Luca De Aliprandini reduce dalla prima avventura completa in Coppa del Mondo nella quale ha giocoforza pagato lo scotto dell’inesperienza.

Nel settore femminile, la squadra prove tecniche viene da un periodo tormentato non solo sul piano dei risultati, ma soprattutto su quello dei problemi fisici. La miglior gigantista azzurra del 2013, Irene Curtoni, sta ancora cercando di risolvere i famigerati guai alla schiena che la condizionano da troppe stagioni: la valtellinese ha dovuto fare a meno della trasferta argentina, seguendo un programma di allenamento personalizzato in Europa. Sua sorella Elena, potenzialmente molto competitiva anche in gigante, è stata limitata da una distorsione al ginocchio rimediata ad Ushuaia, che l’ha costretta ad abbandonare il Sud America per sottoporsi a Milano ad una serie di esercizi specifici di fisioterapia, piscina e tecarterapia. Anche Manuela Moelgg ha svolto del lavoro differenziato per ovviare ai problemi al ginocchio, seguendo spesso il programma della più esperta delle due sorelle di Cosio. Denise Karbon ha lavorato per l’intero periodo con le compagne, dimostrando di aver smaltito il drammatico infortunio al malleolo tibiale rimediato nella scorsa primavera; l’attesissima Federica Brignone, pur con qualche difficoltà che lei stessa non ha negato, appare in ripresa anche se non ancora al 100%, così come Sabrina Fanchini (sua sorella Nadia, invece, è sembrata particolarmente brillante nelle gare di South American Cup, pur poco indicative). Per quanto riguarda le più giovani, nessun problema estivo per Sofia Goggia e Lisa Agerer, con quest’ultima attesa al riscatto dopo una stagione sottotono, mentre Michela Azzola, ottima slalomista con possibilità di crescita anche in gigante, è stata operata ad inizio agosto per una lesione ai legamenti del pollice della mano destra, ma ha prontamente recuperato.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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