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Baseball: “Il caos” IBL blocca anche il mercato delle franchigie

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I mesi invernali nel baseball, si sa, sono quelli che servono a riflettere, a revisionare, a decidere ciò che è stato nell’annata appena trascorsa e ciò che sarà nella stagione che da li a pochi mesi dovrà venire.

Ecco. In questo momento è proprio questo il punto: ciò che bisogna fare per assicurare al baseball italiano un campionato, intesa come Lega, all’altezza del movimento che il “Batti & Corri nostrano” ricopre nel panorama globale.

Se dal punto di vista dei risultati il 2013 ci ha visti protagonisti, fra i trionfi delle nazionali e l’ottimo andamento dei nostri club anche in Coppa Europa (come testimonia la finale tutta italiana tra Bologna e Rimini), certamente il fattore strettamente economico è andato a segnare una crisi che appare ormai molto accentuata, capace addirittura di mettere in difficoltà alcune storiche piazze della nostra storia del baseball, come lo sono Grosseto e Nettuno.

In pratica nella penisola si viaggia a due velocità. Mentre Rimini, Bologna e San Marino appaiono pronte a ritornare ad un campionato con 3 partite a settimana da disputarsi; Godo e Novara hanno invece chiarito che mantenere una formula a 2 partite è decisivo per la loro partecipazione, con Parma, Reggio Emilia e Grosseto pronte ed aperte ad ogni tipo di soluzione, ma ovviamente più predisposte ad affrontare un torneo dove vi siano più formazioni impegnate e meno match settimanali per cui scendere sul diamante. Purtroppo invece, è notizia recentissima la rinuncia di Ronchi dei Legionari alla IBL1 ipotizzando un passo indietro verso la Serie A Federale.

Il presidente Fraccari, quindi, sembra aver pensato di allargare la competizione ad altre due formazioni, le quali potrebbero essere Padova e Bollate, ad oggi comunque ancora non sondate direttamente e non pronte per sobbarcarsi un impegno di primo livello, al fine di creare due gironi da sei squadre ciascuno, con 2 partite a settimana, procedendo con le qualificazioni alla seconda fase di campionato che vedrebbe impegnate soltanto le sei formazioni, tre per raggruppamento, riuscite a superare questo barrage, con una sollecitazione pari a 3 volte per week-end.

Insomma, una cosa tanto complicata da spiegare quanto, forse, difficile da attuare rendendo convincente il progetto; con la conseguenza che, per ora, il mercato delle nostre franchigie è bloccato, congelato, in attesa di risoluzione, nella speranza di capire quando, oltre ai giocatori azzurri, si potrà andare a puntare l’obiettivo sugli stranieri. Probabilmente tutto prenderà corpo dopo il 30 novembre, termine per l’iscrizione alla IBL, o in posticipo il 15 dicembre, momento in cui alcuni club richiederanno di poter utilizzare la clausola di svincolo unilaterale.

michele.cassano@olimpiazzurra.com

 

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