Biathlon

Biathlon, intervista con il giovane Raffaele Magi

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Oggi l’appuntamento con la rubrica giovanile del biathlon vede come protagonista Raffaele Magi, giovane atleta di Forni Avoltri classe 1993. Nella scorsa stagione ha saputo ottenere degli ottimi risultati a livello juniores che non gli sono bastati per cogliere la convocazione ai mondiali giovanili di Obertilliach, Ci riproverà con più determinazione in questa stagione. A lui abbiamo chiesto le seguenti domande:

Che cosa ti ha spinto a gareggiare nel biathlon e da che età lo pratichi?

“Ho incominciato a praticare il biathlon a circa 9 anni, utilizzando i fucili ad aria compressa. Poi è stato mio papà a propormi di praticare questa splendida disciplina. Tutto è iniziato per gioco ma mi sono subito appassionato”.

Quali soluzioni adotteresti per aumentare la popolarità di uno sport così appassionante?

“Bella domanda. Qui nel mio paese (Forni Avoltri) purtroppo non è visto molto bene questo sport. Mi piacerebbe far provare alla gente cosa si prova a sparare, perchè alla maggior parte della gente del posto non sa nemmeno cosa sia il biathlon, e questo un po’ mi rattrista, perché alla fine stiamo parlando di una disciplina olimpica. Questo inverno mi piacerebbe fare delle lezioni sul tiro per far provare a tutti un nuovo tipo di sport, e magari riuscirò anche a farli appassionare”.

Siamo alla vigilia della stagione invernale e siamo alla conclusione della preparazione, come ti senti?

“Sono molto soddisfatto per tutto il lavoro svolto, adesso mi sento in forma, poi staremo a vedere”.

Guardando a te stesso, quali ritieni essere i tuoi punti di forza e quali quelli dove devi lavorare di più per migliorare?

“Credo che il mio punto di forza sia il tiro, ma devo lavorare molto sul fondo. Come dice il mio allenatore, anche se sparo bene devo restare sempre concentrato anche sul tiro”.

Per quanto riguarda la tattica di gara, stai curando anche quest’aspetto?

“Si sto curando molto questo fattore, secondo me è molto importante avere una strategia durante la gara”.

Qual è il tuo obiettivo in questa stagione?

“L’obiettivo di questa stagione sarà sicuro di riuscire a qualificarsi x i mondiali junior, dato che lo scorso anno sono stato scartato per scelta tecnica”.

 Come è il tuo approccio al poligono? Sei soddisfatto della tua carabina e della tua percentuale al tiro?

“Sono molto soddisfatto della mia carabina, mi darete del matto ma il mio fucile l’ho chiamato Juan. Praticamente lo tratto come un amico. Riguardo alla percentuale al tiro sono molto contento perché sono riuscito a raggiungere tutti gli obbiettivi che mi sono prefissato”.

Quale tra le diverse gare (sprint, inseguimento e individuale) si addice di più alle tue caratteristiche?

“Penso che le gare dove posso rendere al massimo siano l’individuale, l’inseguimento, e la partenza di massa, ossia quelle gare dove ci sono almeno 4 sessioni di tiro, anche se ogni tanto sono riuscito a spuntarla anche nelle sprint”.

 Quale pista preferisci tra quelle in cui hai gareggiato?

“La pista che preferisco è quella di Anterselva”.

Hai qualche idolo?

“Il mio idolo è l’atleta norvegese Tarjei Boe. Non solo per come scia, ma anche per la velocità e la precisione al tiro”.

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