Ciclismo
Ciclismo su pista: l’oro di Coledan per un movimento vivo
In questi giorni è in corso di svolgimento un raduno della nazionale maschile di ciclismo su pista al velodromo di Montichiari, l’unica struttura coperta presente in Italia. Tra i sette partecipanti convocati dal commissario tecnico Marco Villa c’è anche Marco Coledan, venticinquenne trevigiano in forza alla Bardiani-CSF, grande rivelazione del primo weekend di Coppa del Mondo con l’oro nell’inseguimento individuale a Manchester. In questa specialità, un successo azzurro mancava da quattordici anni: Coledan, plurimedagliato a livello juniores e brillante passista su strada, ha dimostrato anche un’intelligenza tattica non di poco conto, gestendosi al meglio, in finale, dopo una partenza molto forte e stroncando così le possibilità di rimonta del russo Serov. Inutile dire come questo risultato lasci una certa dose di ottimismo anche per l’inseguimento a squadre, dove l’Italia però avrebbe bisogno di scendere sotto il 4’05’’ (le ultime performance sono tra un 4’07’’ e un 4’08’’) per giocarsi, se non il podio, almeno un piazzamento importante.
Elia Viviani, nella tappa inglese, ha invece confermato l’ottimo stato di forma e soprattutto il grande talento per i velodromi: due medaglie, l’argento nello scratch e il bronzo nella corsa a punti, per confermarsi come un corridore polivalente, prototipo, al pari di Coledan, di quell’integrazione strada-pista che può letteralmente fare miracoli per il nostro movimento.
I due, assieme a Manuel Cazzaro, parteciperanno sabato, sempre a Montichiari, allo spettacolare Europeo di derny, il dietro moto sul filo degli 80 km/h.
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
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