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Cricket, il presidente Gambino: “L’Italia merita 8 in pagella”

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Terminate le qualificazioni mondiali terminate al nono posto, è tempo di bilanci per il cricket italiano, uscito rafforzato dalle partite giocate negli Emirati Arabi. Olimpiazzurra ha intervistato in esclusiva il presidente della Federazione Cricket Simone Gambino.

Che voto da agli azzurri dopo queste qualificazioni?

“Darei 8 per il torneo e 7 per tutta la stagione considerando che, prima di venire qui nel Golfo, si è giocato molto male a Bermuda per poi vincere il titolo europeo”.

La miglior partita è stata sicuramente quella contro gli Emirati Arabi  in cui tutto ha funzionato a meraviglia. Si aspettava una prestazione simile?

“Credo che non se l’aspettasse nessuno, a cominciare dai giocatori stessi”.

Peccato che l’ex capitano Bonora non sia potuto rimanere per motivi lavorativi. Non si è potuto far nulla per trattenerlo?

“Alessandro Bonora ha compiuto un miracolo riuscendo ad organizzare i suoi impegni lavorativi in modo da poter venire per due settimane. Altri hanno avuto problemi non dissimili. I nove giocatori che hanno giocato tutti e tre i tornei hanno trascorso nel 2013 51 giorni in giro per il mondo con la Nazionale. Cominciamo ad allontanarci dal dilettantismo”.

La qualificazione ai mondiali sarebbe stata un ulteriore incentivo per  sviluppare questo sport in Italia. Può fornirci qualche numero sulla  crescita del cricket negli ultimi anni?

“Negli ultimi cinque anni il cricket è cresciuto ad un ritmo costante del 15% annuo di fatto raddoppiando il numero dei suoi praticanti. A livello di tesserati federali, abbiamo di recente sfondato quota duemila”.

Un altro progetto che ha subito ottenuto risultati è quello del  cricket femminile con l’organizzazione di un torneo continentale a  Bologna. Avete altre idee in mente per il prossimo anno?

“Per le ragazze stiamo cercando di allestire una tournèe in Olanda ad agosto con tanto d’incontro ufficiale contro le tulipane che sono la nazionale N°1 dell’Europa continentale”.

Lei lo scorso anno aveva deciso di candidarsi alla presidenza del Coni  in opposizione a Pagnozzi e Malagò. Come giudica i primi mesi di  presidenza di Malagò?

“Giovanni Malagò ha cominciato nel migliore dei modi il suo mandato. Pochi proclami, tanto buonsenso, tagli dov’era necessario. Vedo tanti punti del mio programma in fase di realizzazione e spero che continui così”.

Un tema sempre al centro del dibattito è quello della cultura  sportiva. In cosa dovremmo migliorare in Italia?

“Lo sport è cultura, soprattutto di vita. Chi pratica lo sport non enfatizzando la vittoria e sdrammatizzando la sconfitta vive in modo sano ed equilibrato anche la vita extrasportiva. Ti misuri con l’avversario ma, prima di tutto, con te stesso”.

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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