Biathlon
Esclusiva | Lukas Hofer: “Voglio giocarmi le prime posizioni”
Medaglia di bronzo ai Mondiali di Khanty-Mansiysk nel 2011, Lukas Hofer è, senza ombra di dubbio, il biathleta italiano più competitivo in questo momento storico. Al livello dei migliori sugli sci, difetta di precisione e velocità al poligono. Questo, almeno, fino allo scorso anno. Andiamo a scoprire come l’altoatesino si è preparato durante l’estate per la stagione olimpica e quali possono essere i suoi obiettivi per l’inverno e le Olimpiadi di Sochi 2014.
Nel corso della preparazione estiva, hai provato qualcosa di nuovo al tiro rispetto al passato? E nel fondo? In questa stagione punterai più sulla rapidità di esecuzione, oppure preferisci perdere qualche secondo in più ma colpire i bersagli?
“Sul tiro ho lavorato tantissimo come tutti gli anni, ma quest’estate mi sono concentrato in particolare sulla precisione iniziale dato che per vincere bisogna sparare veramente bene. La velocità viene da sola, più si spara più si migliora da questo punto di vista: noi ci siamo concentrati sulla precisione. Preferisco impiegare qualche secondo in più ma colpire tutti i bersagli. Sul fondo abbiamo lavorato in maniera ottima secondo me. Fino ad adesso è stata la miglio miglior preparazione estiva e sono veramente fiducioso. Abbiamo introdotto diversi nuovi lavori dal punto di vista atletico, ma non voglio presentarli nel dettaglio perchè sono stati sviluppati dai nostri allenatori”.
A 24 anni, ti senti pronto e maturo per diventare uno dei big della Coppa del Mondo? Cioè un biathleta in grado di salire sul podio in tutte le gare e in tutte le tappe?
“Mi sento certamente pronto. Anzi, è uno dei miei obiettivi diventarlo. È per questo che mi sto allenando. So di avere le capacità per diventarlo e l’ho fatto vedere nelle ultime due stagioni. Però non è così facile, dato che il livello medio nel biathlon è altissimo, specialmente tra gli uomini. Cerco di allenarmi al meglio e nelle gare do il massimo”.
Ti capita di ripensare alla 20 km dei Mondiali dell’anno scorso? Hai avuto degli incubi la notte?
“Qualche volta ci penso, specialmente quando ricapitano gli stessi errori. Però ad ogni gara si impara, anche se le cose non vanno sempre bene. All’inizio ero ovviamente arrabbiato, poi però ho cercato di guardare avanti prima possibile e di cogliere le cose buone di quella gara”.
La medaglia di bronzo del 2011, invece, ti ha cambiato la vita o è rimasto tutto uguale?
“Sono rimasto me stesso e non voglio neanche cambiarmi. Una medaglia ai Mondiali va dimenticata subito, visto che ci sono tutti gli anni. Magari una medaglia olimpica può cambiare qualcosa, quella non si dimentica. Però come persona non voglio mai cambiare, nemmeno se arrivano i risultati”.
Quali sono i tuoi obiettivi individuali per la prossima stagione?
“Voglio tornare a lottare per le prime posizioni in ogni gara e completare il podio con una vittoria. Il primo obiettivo, però, resta quello di iniziare bene per raccogliere input positivi”.
Nei grandi eventi dai sempre qualcosa in più: sarà così anche a Sochi?
“Io cerco sempre di dare il massimo, magari nei grandi eventi c’è quella carica extra…”.
In quale gara pensi di avere più chance di podio alle Olimpiadi?
“Come si sa mi piacciono di più le gare uomo contro uomo, però adesso sto guardando di più anche alle gare individuali. E in più abbiamo delle ottime possibilità anche con le staffette, specialmente quella mista”.
Come valuti lo sviluppo della squadra italiana maschile? La crescita di Dominik Windisch ti serve da stimolo? E in staffetta pensi che potrete puntare al podio?
“La nostra, piccola, squadra maschile è cresciuta molto e secondo me abbiamo le possibilità di puntare al podio; chiaramente dobbiamo fare tutti una buona gara, come tutte le nazioni. Il livello è talmente compatto che non è più facile per nessuno. Dominik è cresciuto molto, specialmente al tiro, dato che sappiamo che ha le capacità per fare bene sugli sci. Gli allenamenti, con 3 ragazzi giovani e forti, sono anche divertenti”.
L’Italia ripone grandi aspettative nella staffetta mista che debutterà proprio a Sochi: che ne pensi?
“Come già detto, abbiamo ottime possibilità, ma dobbiamo fare una buona gara: poi è tutto aperto!”.
Da sempre ti piace gareggiare nel corpo a corpo (mass start, inseguimento e staffetta): perché? Cosa cambia rispetto a quando sei solo contro il cronometro?
“Non so neanche io cosa cambia di preciso, forse c’è più adrenalina… o forse è il confronto diretto. La gara è più nervosa e più pesante mentalmente. Però iniziano a piacermi sempre di più anche le gare individuali…” .
Pensi che Fourcade sia ancora l’uomo da battere, o quest’anno ci sarà la riscossa della Norvegia?
“Non credo ci siano stati tanti cambiamenti rispetto all’anno scorso. Fourcade ci sarà, come tanti altri, ma voglio esserci anche io a giocarmi le prime posizioni”.
Intervista realizzata da Gianluca Santo e Federico Militello
gianluca.santo@olimpiazzurra.com
federico.militello@olimpiazzurra.com
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