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Golf, World Cup: l’Australia si prende tutto, cede Chicco Molinari

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E’ un trionfo australiano su tutta la linea la World Cup di golf. A casa loro, sul Royal Melbourne dell’omonima città, Jason Day e Adam Scott conquistano il titolo a squadre con una superlativa ultima giornata, in particolare di Scott (66, -5), che spacca un torneo fino a lì sempre in equilibrio. La coppia aussie chiude a -17 (551 – 143 138 134 136), dopo aver scavato un profondo solco tra loro e il resto della classifica. Ma non finisce qui, perchè il titolo individuale ha visto l’affermazione proprio di Day, solido nel mantenere la leadership con un -1 (70) e chiudere davanti a tutti con 274 (68 70 66 70, -10).

Lontanissimi dai padroni di casa, a ben 10 colpi, gli Stati Uniti di Matt Kuchar e Kevin Streelman, secondi a -7 (561). Terzo posto in co-abitazione tra Danimarca e Giappone (563, -5), con i danesi che possono fregiarsi dell’eccezionale secondo posto individuale di un caparbio Thomas Bjorn, in lotta con Day per l’intero giro ma piegatosi alla superiorità dell’australiano; il baltico ha chiuso con 276 (66 68 71 71, -8), davanti, peraltro, a Scott (277 – 75 68 68 66, -7).

Il primo statunitense è quarto, con Kuchar a quota 278 (-6); quinti, a pari merito, il giapponese Ryo Ishikawa e il thailandese Kiradech Aphibarnrat (281, -3). Settimo l’altro nipponico Hideto Tanihara (282, -2), davanti al canadese David Hearn, al gallese Stuart Manley, a Streelman e al nostro Francesco Molinari, ottavo (283 – 75 67 66 75, -1) dopo aver perso il giusto treno per puntare alla vittoria finale; Chicco non si è mantenuto sui livelli delle due giornate precedenti, girando in 75 (+4) come nella giornata iniziale. Il torinese, comunque, può ritenersi soddisfatto della trasferta australiana e di un piazzamento prestigioso, che conferma i progressi della parte finale di stagione. Completamente da dimenticare, invece, il torneo di Matteo Manassero, irriconoscibile durante tutti i quattro round malamente giocati. Il veneto, terzultimo con un vertiginoso score di 300 (76 74 76 74, +16), non ha mai dato l’impressione di essere tranquillo, chiudendo anche la giornata finale ampiamente sopra il par (+3). Una contro-prestazione che ha inevitabilmente influito sulla classifica a squadre, con l’Italia lontanissima a +15 (583), nella parte bassa del leaderboard.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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