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Grand Champions Cup, le pagelle di Italia-USA

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Nella notte l’Italia incappava contro gli USA nella seconda sconfitta consecutiva alla Grand Champions Cup di volley maschile (clicca qui per la cronaca). Di seguito le pagelle dei azzurri scesi in campo.

 

FILIPPO LANZA: 7,5. Il migliore in campo per la nostra Nazionale, conferma un eccellente stato di forma ed è indubbiamente la nota più positiva di questa spedizione. Attivissimo nei momenti cruciali, vera spina nel fianco della ricezione a stelle e strisce, realizza 22 punti con un importante 65% in fase offensiva. Peccato che sia calato alla distanza e che non sia riuscito a dare anche la sterzata decisiva che poteva portare al successo.

 

MATTEO PIANO: 7. Rientra titolare dopo il match contro la Russia e migliora nettamente il suo gioco. Presentissimo sottorete, addirittura 5 muri (miglior blocker di giornata), riesce spesso a mettere in difficoltà l’attacco statunitense. Completa la prestazione con 2 aces. Solo la grande esperienza e compattezza degli avversari non gli consentono di incidere ancora più pesantemente sull’incontro.

THOMAS BERETTA: 7-. Meno dirompente e incisivo rispetto all’incontro con l’Iran, ma questa volta cambia zona di influenza. Se sottorete balbetta un po’ e a muro non riesce a sfondare, al servizio è un braccio armato che con tre aces cambia l’andamento del match. Soprattutto ha digerito bene l’assenza di Birarelli, che in questi primi mesi di Nazionale lo ha affiancato e gli ha fatto da riferimento.

 

JIRI KOVAR: 7+. Unico azzurro ad essere partito titolare in tutti gli incontri di questa Grand Champions Cup. Tiene bene il campo, anche se con un livello inferiore di gioco rispetto al match con l’Iran. Si ferma a 15 punti (42% in attacco), ma è risultato decisivo nei due set vinti: muro nel secondo parziale, serie di schiacciate nel terzo.

LUCA VETTORI e IVAN ZAYTSEV: 6+. Si alternano in campo. Questa volta parte titolare l’opposto di Piacenza che ancora una volta non riesce a essere esplosivo quando viene schierato nel sestetto iniziale. Entrambi non demeritano, ma non riescono a dare quel tocco in più che siamo abituati a vedere da entrambi. A livello realizzativo fa meglio lo Zar (14 punti a 12), ma la performance è praticamente eguale. Certo è che abbiamo due bomber di razza: da qui non si scappa.

 

DRAGAN TRAVICA: 6-. Non è lo stesso giocatore che ci ha guidato all’impresa contro la Russia. Rimasto a riposo nel match con l’Iran, ritrova il campo da titolare ma non ha quella fantasia e quel cambio di ritmo che spesso lo ispirano e gli consentono di svoltare il match. Tutto sommato fornisce dei palloni tranquilli ai compagni che sovente concretizzano.

SALVATORE ROSSINI: 6-. Perde la battaglia contro le bombe di Anderson, ma la ricezione non è poi stato uno dei grandi problemi della serata

EMANUELE BIRARELLI e LUDOVICO DOLFO: S.V.

 

TRE FORMAZIONI: 8. Tre incontri, tre sestetti titolari diversi. Ripetiamo: la competizione serviva a Berruto per capire lo stato di forma dei suoi ragazzi, per provare diverse soluzioni, per valutare se ci sono ragazzi interscambiabili, per vedere se ci sono intoccabili o insostituibili, per analizzare il livello dei giovani. Da questo punto di vista le risposte sono nettamente positive e incoraggianti. Certo se ci fosse stato quel briciolo di attenzione e di concretezza in più ci si poteva giocare la vittoria finale contro il Brasile, ma questo è semplicemente un plus.

 

L’idea di presentare tre sestetti diversi ha funzionato ed è forse l’aspetto che può incutere più timore agli avversari.

Nel primo incontro abbiamo fatto esordire in azzurro tre giovani e si è vinto con la Russia, lasciando fuori Vettori e Beretta; nel secondo match si è provato Baranowicz in cabina di regia e Lanza è esploso; nel terzo incontro fuori capitan Birarelli, fuori Zaytsev, prima volta insieme per Beretta e Piano; Kovar sempre titolare. Che varietà! E all’appello manca anche Giulio Sabbi… Senza dimenticare che a casa ci sono Savani e Parodi…

 

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