Editoriali
‘Italia, come stai?’: tiro a segno, ‘Dream Team’ azzurro; sorrisi dal ghiaccio
Oro, Oro, Oro. E’ stata una domenica storica per il tiro a segno italiano: la Germania, come da tradizione, si è confermata terreno di conquista per il Bel Paese. Monaco di Baviera si è tinta d’azzurro, attonita dinanzi alla freddezza ed alla classe dei tiratori azzurri.
Niccolò Campriani, Petra Zublasing e Andrea Amore: questi gli artefici di un’impresa che non stupisce, ma semplicemente consolida l’Italia sulla cima del tiro a segno planetario. Potremmo definirli ‘Il fenomeno, la fidanzata e l’emergente’. Campriani ha aggiunto in un palmares sontuoso l’unico trofeo mancante; Petra, prossima compagna del 26enne toscano, in questa stagione è finalmente esplosa in tutto il suo potenziale, oltretutto ottenendo in finale un punteggio superiore a quello del suo ragazzo; Amore è l’ultimo frutto di un orto che da qualche anno il mondo ci invidia.
Gli azzurri hanno metabolizzato dunque le nuove regole? Occorre approfondire. La carabina 3 posizioni è la disciplina nella quale i nuovi regolamenti più si avvicinano ai precedenti. Nella finale ad eliminazione ‘in piedi’, infatti, ci si porta dietro anche i punteggi delle serie di qualificazione ‘a terra’ ed ‘in ginocchio’. Campriani e Zublasing sono due tiratori di caratura sopraffina, la cui forza sta nello sviluppare una concentrazione massima che consente loro di rasentare la perfezione in un lasso di tempo molto ampio. In sintesi: più si spara e più sono agevolati rispetto alla concorrenza. Ecco perché la 3 posizioni può davvero diventare la specialità regina della coppia d’oro italiana, sulla quale investire maggiormente verso Rio 2016.
Le nuove regole, invece, hanno favorito non poco il siciliano Amore, entrato in finale con l’ottavo punteggio e capace di risalire sino al gradino più alto del podio nella pistola 10 metri.
Naturalmente il dilemma resta aperto: l’Italia è stata o meno favorita/sfavorita dai cambiamenti voluti dalla Federazione Internazionale? La risposta, forse, arriva proprio dai risultati conseguiti dai nostri campioni.
Il fine settimana ha regalato dei sorrisi per gli sport del ghiaccio in vista delle Olimpiadi di Sochi 2014.
Nello short track Arianna Fontana, al di là dei due podi nei 500 metri ed in staffetta, si è confermata ormai una delle migliori pattinatrici in circolazione, capace di puntare alle primissime posizioni in tutte le distanze. E’ tornata al top anche Martina Valcepina, quarta con qualche rimpianto nella finale della distanza più breve. Se poi la staffetta ha raggiunto ormai livelli d’eccellenza (tanto che neppure Corea del Sud e Cina sembrano più così fuori portata), il merito va attribuito anche alla crescita esponenziale di Lucia Peretti ed Elena Viviani, sempre più competitive anche nelle gare individuali.
Meno roseo il panorama nel settore maschile, con gli sfortunati infortuni di Nicola Rodigari (stagione finita, salvo recuperi miracolosi) e Tommaso Dotti (ginocchio da valutare). La staffetta, tuttavia, ha colto un quarto posto fondamentale, che mette gli azzurri in ottima posizione per la qualificazione a Sochi.
Buone notizie anche dallo speed skating, dove hanno brillato Mirko Nenzi (nono tempo assoluto nei 1000 metri con tanto di record italiano) e Francesca Lollobrigida (primato nazionale anche per lei nei 3000 metri). Il quasi 24enne veneto, cresciuto un gradino alla volta nell’ultimo triennio, pare ormai giunto alle soglie della definitiva consacrazione. Nella passata stagione giunse sesto ai Mondiali di Sochi nei 1000 metri. Considerando i costanti progressi cronometrici ed una velocità di base sempre più incisiva (come dimostra anche il record nazionale dei 500 metri), è lecito sognare in grande e magari attendersi una bella sorpresa in Russia.
I limiti della romana Lollobrigida, invece, sono ancora tutti da scoprire. Abbassare in un colpo solo il proprio personale di 9 secondi la dice lunga sulle potenzialità di questa campionessa che ha vinto tutto nel pattinaggio a rotelle. L’impressione è che l’Italia possa aver trovato una ‘all-rounder’ in grado di stupire.
Nel pattinaggio artistico, infine, si confermano al top anche Anna Cappellini e Luca Lanotte, secondi nella danza a Tokyo e qualificati per le finali del Gran Prix, dove vivranno un aperitivo della grande avventura olimpica dove si giocheranno un posto sul podio.
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federico.militello@olimpiazzurra.com