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Judo: l’Italia pronta a tornare ai vertici?

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Se la prima parte della stagione aveva instaurato uno stato di sconforto negli appassionati italiani di judo, la seconda metà si sta trasformando in esaltante. Come in un’escalation, la ripresa è iniziata con le medaglie in competizioni dell’European Cup, per poi passare agli European Open ed infine ai Grand Prix. È vero, c’era già stato il Grand Prix di Rijeka (Croazia) dove gli azzurri avevano ben figurato, ma in quel caso eravamo stati costretti a sottolineare le numerose assenze visto il posizionamento nel calendario, che vedeva lo svolgimento del Grand Prix subito dopo i Mondiali di Rio de Janeiro.

Questa volta il discorso è totalmente diverso, visto che ad Abu Dhabi erano presenti molti atleti di punta del judo mondiale e che l’Italia ne è uscita più che dignitosamente, nonostante i judoka azzurri si siano trovati di fronte ad atleti di altissimo calibro.

Partiamo dal protagonista assoluto, in chiave italiana, dell’appuntamento negli Emirati Arabi Uniti: Walter Facente. Il 26enne calabrese è stato una delle maggiori sorprese del Grand Prix, riuscendo addirittura a vincere la medaglia d’oro. Se i primi due avversari potevano essere alla portata di Walter, il colpaccio è arrivato in semifinale, quando Facente ha sconfitto in modo autoritario il russo Kirill Denisov, medaglia di bronzo mondiale a Rio de Janeiro, uno dei riferimenti internazionali nella categoria -90 kg. E che dire, poi, della vittoria in finale contro Noël Van ‘t End, considerato come uno dei giovani più promettenti della scuola olandese? Semplicemente l’apoteosi di una giornata perfetta. Ora, però, per l’azzurro si presenta il compito più difficile: sul podio, fino a sabato, solamente in European Cup ed European Open, Facente sarà chiamato a confermare il risultato di Abu Dhabi soprattutto nella prossima stagione, quando inizierà il periodo di qualificazione olimpica.

Se Facente ha sorpreso tutti con questa vittoria, va anche notato come gli altri judoka del settore maschile non siano riusciti ad avvicinare la zona medaglie. Giovanni Carollo (-81 kg) e Vincenzo D’Arco (-100 kg) hanno chiuso la competizione al loro rispettivo primo incontro, mentre una vittoria è arrivata per Marco Maddaloni (-73 kg, contro il mozambicano Edson Madeira) e per Luca Poeta (-81 kg, contro l’azero Tural Safguliyev). Va anche detto che sia Maddaloni che Carollo sono stati sconfitti da due judoka russi futuri medagliati, rispettivamente Mansur Isaev, argento, e Siražudin Magomedov, bronzo.

La squadra femminile ha avuto un ottimo rendimento, portando a casa due medaglie ed un piazzamento a ridosso del podio. La più brava è stata Jennifer Pitzanti, argento nella categoria -70 kg, dove si è arresa solamente alla fortissima olandese Kim Polling, 22enne campionessa europea e bronzo mondiale in carica. Questa volta, quindi, lo scontro finale italo-olandese si è risolto in favore degli Oranje, ma resta comunque l’ottima prestazione della 25enne di Torino, che ha ottenuto la seconda medaglia in un Grand Prix dopo il bronzo di Rijeka.

Nella stessa categoria ha combattuto anche Giulia Cantoni, che si è classificata quinta, battuta in semifinale dalla stessa Polling e, nella finale per il terzo posto, dalla francese Margaux Pinot 19enne due volte campionessa europea junior che spera di diventare l’erede della grande Lucie Décosse tra le -70 kg.

Bronzo nella categoria -48 kg, Valentina Moscatt sembra tornata quella di inizio stagione, quando era una delle poche azzurre ad ottenere risultati di rilievo. Sconfitta subito dalla fortissima francese Amandine Buchard, la Moscatt ha saputo rimboccarsi le maniche fino a raggiungere il terzo gradino del podio, raggiungendo così il piazzamento più importante della sua carriera dopo tre vittorie e nove podi negli European Open.

Sotto tono, invece, la prova di Edwige Gwend (-63 kg), sconfitta subito dalla cinese Zhang Wen. La nativa del Camerun, che per larghi tratti della stagione è stata la miglior rappresentante del judo italiano nelle competizioni più importanti (soprattutto Europei e Mondiali), sta forse pagando un calo di forma nella parte finale di stagione. Certamente la sua categoria, forse più di ogni altra, vedeva al via tante judoka titolate, ma la cinese Zhang era certamente alla portata di Edwige. Sconfitta al primo turno anche per Assunta Galeone (-78 kg), subito battuta dalla brasiliana Samantha Soares.

Questo Grand Prix, comunque, si chiude con un bilancio più che positivo per la nazionale italiana, con l’emergere – finalmente – del lavoro dei tecnici Pino Maddaloni e Dario Romano, che probabilmente hanno avuto bisogno di tempo per far sentire la propria mano in una stagione difficile come quella post-olimpica. Ora che il 2013 sta per concludersi, bisognerà tenere presenti questi grandi risultati del finale di stagione per lanciare al meglio il 2014 e soprattutto il periodo di qualificazione olimpica, visto che, ranking alla mano, l’Italia avrebbe ben pochi rappresentanti qualificati al giorno d’oggi.

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Foto: IJF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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